Attraverso una lettera, il presidente della LND, Giancarlo Abete, ha indirizzato una lettera rivolta ai presidenti dei Comitati regionali e ai dirigenti delle società. Ecco il testo integrale:
“Cari Presidenti, cari tutti,
mi rivolgo a Voi e – attraverso di Voi – a tutti i Presidenti e i Dirigenti delle nostre Società.
Il mondo dilettantistico si trova di fronte ad un passaggio epocale: la Riforma dell’Ordinamento Sportivo. Una riforma che interessa tutte le Federazioni sportive, decine di migliaia di società e alcuni milioni di tesserati perché riguarda non soltanto il mondo del calcio ma tutte le discipline sportive.
E’ una riforma che sta prendendo forma – seppur con moltissime contraddizioni e con un livello di informazione che non si è contraddistinto per chiarezza e tempistiche compatibili – da molti anni.
Il primo atto è stato la legge delega dell’8/08/2019. Tale delega – ad esito di alcuni rinvii collegati anche al periodo pandemico – ha portato alla Riforma dell’Ordinamento Sportivo attuata tramite l’approvazione ad inizio 2021 di cinque decreti legislativi concernenti la materia alla nostra attenzione ed in particolare il contratto di lavoro sportivo e l’abolizione del vincolo.
L’iter successivo, molto complesso, ha portato a fissare al 01/07/2023 l’entrata in vigore di tale decreto.
Rispetto a tale decreto il Governo ha presentato nei giorni scorsi un Decreto correttivo approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri e trasmesso alle Camere e alle Conferenze Unificata e Stato-Regioni per l’acquisizione dei rispettivi pareri per poi tornare in Consiglio dei Ministri per la seconda e definitiva lettura.
Il Ministro Abodi nella conferenza stampa tenuta insieme al Ministro Calderone l’8 giugno u.s. valorizzava l’obiettivo di affermare un sistema di tutele all’interno del lavoro sportivo nell’equilibrio degli interessi del datore di lavoro e del lavoratore, individuando quale preoccupazione principale quella di non sobbarcare di ulteriori oneri i datori di lavoro (?) su strutture fragili a livello gestionale.
Il Ministro Abodi rappresentava altresì la volontà di attivare una piattaforma con Coni, Federazioni, CIP, Sport e Salute e Enti di Promozione per far in modo che in tempi brevi ci fosse la necessaria alfabetizzazione degli obblighi che saranno differiti nel tempo, nonché la istituzione di un osservatorio per studiare il fenomeno, perché lo stesso Ministro Abodi ha dichiarato che non esiste assoluta certezza delle dinamiche che queste norme avrebbero prodotto.
Alcune riflessioni sul breve iter ricordato, sullo stato dell’arte della situazione, sul ruolo svolto da parte della Federazione Italiana Giuoco Calcio e della Lega Nazionale Dilettanti, sui prossimi passi da effettuare da parte nostra, sulle prospettive in corso di definizione.
E’ evidente che si parla di un percorso iniziato circa quattro anni or sono, peraltro con alcune problematiche – come quelle del vincolo – che accompagnano le Federazioni sportive e il mondo del calcio da decenni con tutte le criticità collegate. Non si tratta di un fulmine a ciel sereno, atteso il lungo percorso intervenuto.
E’ evidente – dall’emanazione della legge delega dell’8 agosto 2019 fino alla presentazione del Decreto correttivo degli ultimi giorni – che si tratta di un percorso condiviso da tutte le principali forze politiche presenti nel Parlamento italiano sia nella precedente legislatura sia nell’attuale legislatura atteso che il provvedimento di legge delega è sorto con il Ministro Spadafora nel primo Governo Conte (Movimento 5 Stelle/Lega) ed è continuato attraverso il secondo Governo Conte (Movimento 5 Stelle/PD) ed il Governo Draghi, al quale hanno dato sostegno la gran parte delle forze politiche presenti in Parlamento ad eccezione di Fratelli d’Italia. Nel Governo Meloni, succeduto al Governo Draghi, svolge un ruolo centrale Fratelli d’Italia, unico partito significativo non al governo nella passata legislatura.
Di fatto dal 2019 non è emersa nessuna posizione contraria al provvedimento da parte dei più significativi partiti rappresentati in Parlamento. Ciò sta a testimoniare che i princìpi sui quali si fonda il provvedimento – la nascita del contratto sportivo e l’abolizione del vincolo – risultano sostanzialmente condivisi da tutte le forze politiche. A fronte di tale situazione, FIGC e LND hanno fin dal primo momento rappresentato che il confronto aperto con il Parlamento e con il Governo era da collegarsi non tanto al disconoscimento della nascita del contratto del lavoro sportivo e all’abolizione del vincolo, ma al fatto che un contratto di lavoro sportivo che abbracciasse indistintamente tutte le realtà dilettantistiche, dalla Serie D alla Terza Categoria, costituiva una semplificazione non condivisa circa le diverse situazioni esistenti in Campionati strutturalmente disomogenei e che il vincolo aveva costituito l’unica “opportunità” di tutela delle Società Sportive per poter programmare gli investimenti e gli impegni di spesa nel calcio dilettantistico e giovanile.
Un contratto di lavoro sportivo applicabile alle Federazioni sportive che hanno da anni un professionismo al loro interno – mai dichiarato – è applicabile in pari misura ad una Società di Terza Categoria! Ciò significa creare una semplificazione incomprensibile all’interno di mondi completamente diversi, in assenza di importanti correttivi.
La LND si è mossa con tutti i governi che si sono succeduti e per ultimo con il Sottosegretario Vezzali e con il Ministro Abodi per rappresentare tali situazioni e per chiedere una pluralità di correttivi che limitassero gli effetti della norma che, per quanto riguarda il contratto di lavoro sportivo, per la prima volta determinava l’onere dei contributi previdenziali.
Nei governi che si sono succeduti in questi ultimi anni – ed in particolare nel governo in carica – si sono registrate disponibilità – comprendendo la correttezza delle posizioni assunte dalla FIGC/LND – circa miglioramenti e correttivi funzionali al fatto di far sì che nella massima trasparenza i provvedimenti fossero compatibili e non determinassero un effetto stravolgente per le Società interessate che non sono Società quotate in borsa ma sono Associazioni che immettendo attraverso i propri dirigenti risorse private tengono in piedi l’intero movimento dilettantistico del nostro Paese.
In data 19 Aprile 2023, con la condivisione di tutte le componenti presenti in Consiglio Federale, la Federazione a nome dell’intero Consiglio Federale ha fatto pervenire al Ministro Abodi le osservazioni migliorative al Decreto.
Purtroppo dobbiamo constatare che l’iter di attuazione del correttivo è avvenuta tardivamente per cui a metà giugno ci troviamo davanti ad un Decreto correttivo che sta iniziando il suo percorso presso le Commissioni parlamentari per tornare successivamente al Consiglio dei Ministri, con il rischio che il 1/07/2023 sia operativo il decreto legislativo n. 36/2021 che non contiene i correttivi individuati dal Governo, fermi restando gli ulteriori interventi che dovessero intervenire a livello parlamentare e da parte del Consiglio dei Ministri a definizione di tale iter.
Ciò sta provocando una situazione di enorme complessità e confusione in tutto il mondo dilettantistico, non essendo giustamente comprensibile ad un Presidente di Società di LND come si ipotizzi a inizio stagione sportiva di avere come riferimento un decreto il cui correttivo è in fase di definizione da parte del Governo e del Parlamento.
Peraltro, trattandosi di una riforma epocale, anche se il provvedimento avesse avuto chiara definizione 30/60 giorni fa, le modalità di applicazione di tale provvedimento passano attraverso un quadro normativo che la Federazione deve attivare in tempi strettissimi con tutte le difficoltà che tale situazione possa essere compresa e recepita tempestivamente da parte delle Società, di cui ricordo ancora una volta il ruolo fondamentale essendo da sempre soggetti a credito nei confronti del Paese per quello che hanno dato e spero potranno continuare a dare.
Ringrazio tutti i Presidenti dei Comitati Regionali e i referenti delle Divisioni e Dipartimenti per il contributo fattivo dato sul versante sportivo al percorso in essere, ricordando le tante iniziative programmate sul territorio, il coordinamento effettuato da Simone Alberici e Paolo Mangini a livello generale e per l’area centro, il coordinamento di Stefano Grassi per l’area nord e di Ezio Memmo per l’area sud.
Anche a prescindere dai Consigli Direttivi LND già programmati per il 21 e il 30/06, nei prossimi giorni ci incontreremo in presenza o da remoto per verificare lo stato di avanzamento della situazione anche in coordinamento con la Federazione, che sta sostenendo in modo significativo ed importante le nostre tesi in ambito governativo, fermo restando che il decreto interessa tutte le componenti del mondo federale e non solo la Lega Dilettanti e assume, pertanto, una valenza sistemica.
In esito all’iter di avanzamento del decreto correttivo e in vista della purtroppo imminente operatività dal 1° luglio, programmiamo di inviare delle schede sulle principali problematiche esistenti, sempre in progress per fotografare lo stato del quadro normativo in continua evoluzione.
La Federazione sta approntando proprio in queste ore le norme necessarie per poter essere operativi dal 1° luglio.
Rimane il fatto che per molte Federazioni sportive la data del 1° luglio non riveste particolare significato, ma per la nostra Federazione e per la Lega Nazionale Dilettanti è l’inizio di una nuova stagione sportiva e, quindi, di tutte le opportunità/incombenze collegate.
Per questo motivo, lo stato di incertezza ancora presente – che di certo non è nelle responsabilità della Federazione e della LND – preoccupa in maniera significativa.
Portiamo come sempre e porteremo sempre il massimo rispetto per le decisioni che saranno assunte dagli Organi di governo, ma il rispetto non sta a significare condivisione, ne’ sta a significare l’impossibilità di denunciare una tempistica che onestamente risulta difficile che possa trovare giustificazione in relazione alla imminente partenza della stagione sportiva.
Diamo per acquisito che non c’è un problema di norme sanzionatorie, ma ciò che preoccupa è la partenza di una stagione sportiva con regole poco chiare e destinate ad essere necessariamente modificate. Come sempre le norme si giudicano dagli effetti e, pertanto, la nostra preoccupazione è collegata agli effetti di una norma che, attivata nell’iter fin dalla legge delega dell’agosto 2019, poteva individuare tempistiche più rispettose di Società Sportive che fanno sostanzialmente del volontariato la loro ragion d’essere.
Seguiremo l’iter continuando a rappresentare le criticità esistenti nel forte auspicio che il Governo e il Parlamento siano in grado di “leggere” la situazione in maniera tale da determinare contenuti e tempistiche compatibili con la tenuta del nostro sistema dilettantistico.
Un caro saluto”.