L’Inter “sapeva tutto”: responsabilità oggettiva e condanna inevitabile | Saltano le prime teste

L’Inter è ancora nell’occhio del ciclone mediatico e soprattutto social per le note vicende extracalcistiche. Il rischio penalizzazione.
L’inchiesta “Doppia Curva”, avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha portato alla luce un sistema criminale radicato nelle curve dello stadio di San Siro. Le indagini hanno rivelato che i gruppi ultras esercitavano un controllo capillare su attività economiche legate alle partite, come la rivendita illegale di biglietti, la gestione abusiva dei parcheggi e la vendita di cibo e gadget.
Le autorità hanno arrestato numerosi esponenti di spicco dei gruppi ultras, accusati di associazione a delinquere, estorsione e altri reati. Le indagini hanno anche evidenziato l’infiltrazione della ‘Ndrangheta nelle curve, con la mafia calabrese che sfruttava le strutture degli ultras per attività illecite, tra cui il traffico di droga e il riciclaggio di denaro.
Le società calcistiche coinvolte hanno deciso di costituirsi parte civile nei procedimenti giudiziari contro i capi ultras, al fine di tutelare la propria immagine e richiedere risarcimenti per i danni subiti . Nel frattempo, la Procura Federale della FIGC ha avviato un’indagine sportiva per verificare eventuali violazioni del codice di giustizia sportiva.
Questo caso ha messo in evidenza la necessità di un controllo più rigoroso sulle attività dei gruppi ultras e di una maggiore collaborazione tra le istituzioni sportive e le forze dell’ordine per prevenire future infiltrazioni criminali nel mondo del calcio.
L’inchiesta della Procura Federale
L’inchiesta “Doppia Curva”, condotta dalla Procura Federale della FIGC, ha acceso i riflettori sui rapporti tra tesserati e gruppi ultras non ufficialmente riconosciuti. Secondo l’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva, è vietato ai tesserati intrattenere rapporti con sostenitori non appartenenti ad associazioni convenzionate con le società.
Per quanto riguarda i club, Inter e Milan, che si sono costituiti parte civile nel procedimento, potrebbero affrontare sanzioni economiche per responsabilità oggettiva. Tuttavia, una penalizzazione in classifica è considerata al momento improbabile, a meno che non emergano prove di responsabilità diretta nella gestione dei rapporti con i gruppi ultras.

Le parole dell’esperto di diritto sportivo
L’avvocato Paco D’Onofrio, esperto in diritto sportivo, ha dichiarato che l’inchiesta “Doppia Curva” potrebbe comportare per Inter e Milan una responsabilità diretta, qualora emergessero contatti non occasionali tra tesserati e ultras non ufficialmente riconosciuti.
D’Onofrio ha inoltre sottolineato che, sebbene la penalizzazione in classifica non sia automatica, potrebbe essere applicata qualora gli episodi illeciti siano numerosi e indichino un sistema strutturato di rapporti tra club e tifoserie. L’esperto ha evidenziato che, rispetto al caso Juventus, le circostanze potrebbero essere considerate più gravi, sia per il numero di episodi che per il coinvolgimento di tesserati. Tuttavia, ha invitato alla prudenza, poiché le valutazioni definitive dipenderanno dagli atti ufficiali dell’inchiesta.