Licata, Scimonelli a GS.it: “Non vediamo l’ora arrivi la matematica. Progetti futuri e Giavarini…”

13

Dopo 27 giornate e tanti record conquistati il Licata è in testa alla classific

Dopo 27 giornate e tanti record conquistati il Licata è in testa alla classifica di Eccellenza A a soli due punti dalla matematica promozione. Abbiamo fatto il punto della situazione con Danilo Scimonelli, presidente dei gialloblù, queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Pronti festoni, trombe, fuochi d’artificio…

“Siamo troppo scaramantici per prepararli (ride, ndr). Sappiamo che l’obiettivo è vicinissimo, ma dalla nostra bocca non è ancora mai scappata quella lettera”.

Scherzi a parte avete previsto qualcosa?

“Chi dovrà occuparsene sa cosa dovrà fare se dovesse arrivare la matematica, per adesso non aggiungo altro. Posso dirti solo che sarà doveroso fare un saluto alla città qualora domenica vada tutto bene”.

Pensi che già a Sant’Agata sia il giorno giusto?

“Da quando è possibile arrivare alla matematica conto i giorni del calendario. Andremo a Sant’Agata per vincere ovviamente, vogliamo raggiungere l’obiettivo prima possibile. In ogni caso loro sono una grande squadra ed inaugureranno lo stadio contro di noi. Dobbiamo però fare questi due punti che ci mancano”.

Qualora tutto dovesse andare bene, cosa c’è nel futuro del Licata?

“Programmeremo una stagione di transizione, confermando lo zoccolo duro della rosa nei limiti del possibile con l’inserimento di qualche Under importante e giocatori di categoria. Siamo consapevoli che i nostri Juniores quest’anno sono cresciuti tanto e sono pronti ad una categoria superiore. Mi riferisco ai vari Enea, Battimili, Cantavenera, Doda, giusto per citarne qualcuno”.

Forse vi manca il classico portiere Under che hanno molte squadre di D…

“In realtà non è un diktat, deciderà il mister. Noi sappiamo di avere due signori portieri, con Valenti che ha l’anima gialloblù, favarese di nascita ma licatesissimo d’adozione. Poi c’è Keba che fa il secondo ma è un lusso da vice, molto forte anche lui. Vedremo…”.

A proposito di mister, capisco che è prematuro parlarne, ma Campanella potrebbe restare?

“Ripeto quello che ho detto l’anno scorso, Campanella con i numeri che ha fatto e con quello che ci ha fatto vincere (la coppa, ndr) e che speriamo ci farà vincere (il campionato, ndr) quantomeno merita la proposta di riconferma. Vedremo quando finirà la stagione”.

La società attuale è in grado di affrontare un campionato di D?

“Te lo dico in modo schietto, il nostro attuale budget è da categoria superiore. Bisogna dire, perché non siamo stupidi, come già detto da Massimino che siamo ben disposti ad accogliere chi ha il Licata nel cuore e vuole dare una mano in modo concreto. Chiacchiere ce ne stanno già tante, a noi piacciono i fatti”.  

Si parla sempre di un possibile approdo in società di Giavarini…

“Ribadisco che siamo pronti ad accogliere chiunque voglia fare il bene del Licata, ma ad oggi quella di Giavarini è una chiacchiera. Mi onoro di avere con lui un buon rapporto ma non ha mai, e sottolineo mai, chiesto a noi di entrare in società. È un licatese, da un paio d’anni ci dà un piccolo e gradito contributo, per adesso non c’è altro”.

Presidente però in città se ne parla sempre più insistentemente…

“Credo che le voci su Giavarini le faccia girare qualche faccendiere che sogna di fare calcio a Licata. Il giorno che Marcello vorrà interessarsi lo farà di persona, non manderà nessun delegato a fare chiacchiere nei bar”.

Ultima domanda: vi aspettavate un po’ più di partecipazione del pubblico licatese?

“Forse questo è l’unico neo di una stagione finora esaltante. In modo pratico ti dico che in questa stagione, rispetto alla scorsa, abbiamo avuto circa il 15/20% in meno di incassi. Oggettivamente ci aspettavamo molto di più visto il rendimento, ribadisco è l’unica macchiolina dell’annata. Vogliamo però ringraziare i tifosi della curva che hanno macinato chilometri con noi e una delle immagini più belle della mia esperienza calcistica sono i 50 ultras del Licata dietro il muro dello stadio di Partinico ad incitarci nonostante non potessero entrare. Mi viene la pelle d’oca a pensarci…”.