Licata, Scimonelli a GS.it: “Felice di aver centrato un gran record. Punto su campionato e mercato…”

Il Licata sta rispettando i programmi della vigilia, ottimo andazzo e primo posto in solitaria del girone A di Eccellenza. Abbiamo fatto il punto della situazione con il presidente Danilo Scimonelli, queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Presidente, con la vittoria di domenica scorsa avete stabilito un nuovo record per il club…

“È una bella soddisfazione, più dell’essere primi da soli perché ancora ci sono sei mesi di campionato. Abbiamo migliorato il record dei ‘Licata leggendari’ di Capodicasa e Tommaso Napoli, per questo faccio tanti complimenti a mister Campanella che si dimostra sempre un galantuomo d’altri tempi oltre che un allenatore preparatissimo. Spesso inopinatamente è stato criticato, più per partito preso che per reali motivazioni, ma adesso è nella storia del Licata e vedremo se in futuro ci sarà qualcuno più bravo di lui”.

Il mister ha le spalle larghe comunque…

“Verissimo, ma a Licata ci sono una serie di personaggi un po’ faziosi che aspettano il cavillo per criticare e dà abbastanza fastidio. Adesso il mister si è tolto una bella soddisfazione”.

Quasi un terzo del campionato e 24 punti…

“Ragioniamo di giorno in giorno, le concorrenti sono agguerrite. Fa piacere una cosa però…”.

Ossia…

“Già l’anno scorso, ogni vittoria che facevamo in campionato, non riuscivamo a festeggiare come si deve perché la testa era a vedere cosa faceva il Marsala prima, quest’anno le varie Canicattì, Mazara, Sant’Agata. Ora siamo primi da soli, quindi dobbiamo pensare solo a noi”.

Avete il miglior attacco del girone con grande distacco…

“Questo era il nostro progetto. Quando sul mercato abbiamo ipotizzato questo reparto offensivo sapevamo che era potenzialmente una macchina da gol. I ragazzi stanno facendo tutti bene, è nata un’intesa importante tra Testa e Cannavò, Convitto si sta ambientando bene, Rizzo è una certezza e anche il giovane Corso sta facendo bene”.

Tra le righe leggo un ‘Alla faccia di chi diceva che non potevano coesistere’…

“No questo non lo dico (ride, ndr), però credo che i buoni giocatori possono sempre convivere, basta remare tutti nella stessa direzione”.

Adesso farete visita ad un Dattilo ferito…

“Una signora squadra e tra l’altro da quando sono qua non abbiamo mai vinto sul loro campo, anzi abbiamo sempre perso. Abbiamo la sfortuna che rientrerà per loro uno dei top player di questo torneo come Marco Fina. Non sarà una passeggiata, ma se vogliamo fare grandi cose dobbiamo andare avanti per la nostra strada. Sarà una partita durissima, bisognerà essere concentrati e dare tutto perché il nostro obiettivo è troppo importante e non possiamo sottovalutare nessun dettaglio”.

Finora qual è la squadra che ti ha impressionato maggiormente?

“Sinceramente guardo più la mia squadra che le altre. Sicuramente il Canicattì è una grande squadra, con individualità importanti ed un ottimo allenatore. Credo però che il peggior nemico del Licata è solo il Licata stesso”.

Ti aspettavi una vicinanza maggiore da parte del pubblico?

“Beh ti faccio un esempio. Quando eravamo in testa con Canicattì e Mazara, guardando i social dei loro tifosi, c’erano sempre concetti come ‘La capolista se ne va’ o ‘Il nostro allenatore è il migliore’ e tutto questo si trasformava in entusiasmo che coinvolgeva anche la squadra. A Licata invece c’era un atteggiamento, non in tutti ovviamente, più passivo. Stiamo facendo statisticamente meno spettatori dell’anno scorso, onestamente non ci spieghiamo il motivo”.

C’è stato un rincaro dei prezzi?

“No, stessi prezzi dell’anno scorso, idem gli abbonamenti. Penso sia un calo fisiologico, sinceramente mi dispiace molto perché la presenza del pubblico è determinante. Mi piace sottolineare però che tutto ciò non riguarda i gruppi organizzati, la curva, loro ci danno sempre massima passione e ci seguono ovunque”.

Giocare fuori casa con tanti tifosi dà una marcia in più…

“Vedere i tifosi gialloblù ovunque è davvero una festa, ovviamente danno una spinta in più”.

Manca ancora qualche settimana alla riapertura del mercato…

“Se ci sarà l’occasione non ci tireremo indietro, anche se c’è la consapevolezza che la squadra è già forte e competitiva in tutti i ruoli”.

Non c’è qualche profilo che cercate in particolare?

“Dopo la squalifica di Civilleri tutti ci dicevano di prendere il sostituto, ma non ci siamo fatti prendere dagli isterismi con la consapevolezza di avere un organico competitivo. Da quel momento quasi sempre i migliori in campo sono Pira e Sangiorgio che stanno vivendo una stagione pazzesca, uno è il cuore del Licata l’altro un motorino perpetuo. Senza dimenticare che in panchina abbiamo gente del calibro di Favero, Doda che l’anno scorso era titolare in D ed il 2000 Cantavenera licatese doc che arriva dal Foggia”.

Quindi mercato di attesa…

“Ribadisco, se troviamo quel profilo che ci permetta realmente di fare un ulteriore salto di qualità ci muoveremo, se questo non succederà siamo già competitivi così”.

Dai presidente, ci sarà qualche giocatore che ti piacerebbe vedere con la maglia gialloblù…

“Ce li ho già tutti quelli che avrei voluto vedere con la maglia gialloblù (ride, ndr). Forse le altre squadre desiderano i nostri calciatori, credimi siamo davvero soddisfatti”.

Capitolo Under…

“I giovani fanno sempre comodo, siamo sempre alla ricerca di Under di spessore anche per rinforzare la Juniores sulla quale stiamo puntando molto”.  

Parliamo proprio di Settore giovanile…

“Stiamo lavorando bene, sicuramente con più attenzione rispetto agli anni precedenti della nostra gestione. Abbiamo impiantato una Juniores con un allenatore vero come Gaetano Cordaro che nella sua carriera ha vinto 10 campionati, sia da preparatore che da mister. Per la prima volta abbiamo gli Allievi e stiamo allacciando rapporti di collaborazione con le scuole calcio dell’hinterland. Questo ha portato gente come Battimili, un 2001 che era proprio tra gli Allievi un anno fa ed adesso è protagonista in prima squadra. Stiamo lavorando con priorità al presente ma con un occhio importante al futuro”.

Published by
Dario Li Vigni