Licata, Riccobono a GS.it: “Rammarico e delusione, condannati da episodi. Questa piazza…”

Finale di stagione amarissimo per il Licata che perde in finale play off col Dattilo e vede sfumare il sogno Serie D. Abbiamo fatto il punto della situazione con Vincenzo Riccobono, uono dei giocatori più talentuosi del panorama calcistico regionale nonché capitano gialloblù. Queste le sue parole a Goalsicilia.it.

Vincenzo la prima domanda è scontata: cosa non ha funzionato domenica scorsa?

“Gli episodi. La partita è stata bella, giocata abbastanza bene da entrambe le squadre. Se voglio essere pignolo, dopo il nostro 1-1, abbiamo avuto un paio di occasioni per chiuderla ma ce le siamo fatte scappare e poi loro hanno trovato il gol”.

Avevate due risultati a favore su tre, questo può avervi inconsciamente condizionato?

“Non ci siamo mai accontentati del pari. Sull’1-1, anche se mancavano pochi minuti alla fine dei regolamentari, ci siamo buttati avanti come ti dicevo prima sfiorando il gol in almeno due occasioni. Anche nei supplementari avevamo in campo davanti Cannavò e Dama, in mezzo io, Civilleri e non siamo certo giocatori difensivi. Siamo stati condannati dagli episodi. Se quell’occasione capita altre 100 volte a Cannavò in 99 segna, poi Marco (Fina, ndr) è stato bravo ed un pizzico fortunato a calciare bene trovando una deviazione che ha fatto entrare la palla all’incrocio. Diciamo che la Dea bendata non ci ha sorriso”.

Il Dattilo era reduce dalla vittoria in semifinale contro il Caccamo, voi da una settimana di stop. Questo può avervi penalizzato?

“Beh un pochino sì, perché vuoi o non vuoi perdi un po’ di ritmo partita. Tuttavia questa cosa lascia il tempo che trova, non ci si può appigliare a questo. Ci siamo preparati benissimo, sia tatticamente che a livello fisico, ma è vero che loro soprattutto nel finale e nei supplementari sulle seconde palle ed in frangenti simili arrivano sempre prima di noi. Credimi però, questo può avere influito all’1%”.

Dopo quella nefasta gara al ‘Liotta’ col Trani sembra sia girato il vento…

“Sono d’accordo, è cambiato tutto dopo quel match. A prescindere dall’andare avanti in Coppa, il non potere giocare nel nostro stadio ci ha penalizzati parecchio. Penso che in una partita del genere i tifosi gialloblù ci avrebbero dato una marcia in più nei momenti di difficoltà. Sono sicuro che sia questa finale, che altre gare dove sì abbiamo vinto ma soffrendo, giocando al ‘Liotta’ sarebbe andata diversamente. Dispiace, dispiace tanto”.

Ti sento rammaricato come lo sono i supporters gialloblù. Cosa si può dire loro?

“Ci hanno sempre seguito, anche quando si giocava a porte chiuse. L’amarezza e la rabbia le capisco, lo siamo anche noi, volevamo regalare loro la Serie D, categoria minima per questa piazza. Spero che il Licata possa vivere questo salto il prima possibile”.

C’è la possibilità che il prossimo anno continuerai ad indossare la maglia gialloblù?

“Non lo so. Bisogna valutare tante situazioni, anche a livello personale. Per adesso la batosta è stata troppo forte e non riesco a pensare alla prossima stagione. Sicuramente mi auguro che il Licata vada in categorie migliori dell’Eccellenza con me o senza di me”.

Sei legato a questo club…

“Sono stato tre anni qui, mi sento un licatese d’adozione. Quest’anno ho anche indossato la fascia, tra alti e bassi ho sempre cercato di dare tutto. L’infortunio mi ha pregiudicato buona parte del campionato, ho sofferto tanto e fatto tanti sacrifici, ma sono tornato determinato e ho dato tutto quello che avevo. Purtroppo è andata come è andata, ma credo di poter camminare a testa alta”.

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Dario Li Vigni