Licata-Reggio Calabria 2-3: le pagelle dei gialloblù

Al “Saraceno” di Ravanusa va in scena la ventiseiesima giornata del girone I di Serie D tra Licata e LFA Reggio Calabria. Passa in rimonta la squadra calabrese, che rimonta da 2-0 a 2-3 nel secondo tempo. LA CLASSIFICA. Di seguito le pagelle dei gialloblù.

VALENTI 6: Non viene mai impensierito nel primo tempo se non con due conclusioni deboli e centrali. Nel secondo non può nulla nei primi due gol, mentre nel terzo una deviazione lo mette fuori causa. Decisivo sul punteggio di 2-1 con una parata di gran riflesso.

PINO 5,5: Dominante, propositivo e deciso nel primo tempo, quando salva anche una conclusione a botta sicura di Barillà. Distratto e in difficoltà nel secondo come tutto il reparto. (Dall’88’ Francia s.v.)

CALAIO’ 5,5: Comandare la difesa è il suo “gioco preferito”. E probabilmente lo è perché come nel primo tempo lo fa benissimo. Le marcature di reparto lasciano a desiderare nel secondo tempo e come tutta la squadra naufraga nel ribaltone della Nuova Reggina.

CAPPELLO 6.5: Dopo il disastro contro il Canicattì, ci si aspettava un riscatto. Spesso irruento negli interventi, ma pulito, prova anche a proporsi in avanti con sovrapposizioni interne su Lanza nel primo tempo. Nel secondo tempo salva sulla linea una conclusione a botta sicura di Bolzicco ed esulta come se avesse segnato un gol. Mezzo punto in più solo per questo salvataggio. Una nota negativa: spesso troppo nervoso e infatti viene ammonito.

GIANNONE 5: Soffre la rapidità di Mungo, che da giocatore esperto quale è lo punta diverse volte. Impreciso in alcuni cross nel primo tempo, va ancora più in difficoltà nel secondo sulle discese di Cham e Mungo. E infatti diverse occasioni arrivano da lì.

CURRO’ 5,5: Prestazione sottotono del 2003, che dopo un inizio discreto soffre il dinamismo e la fisicità del centrocampo amaranto, soprattutto nel secondo tempo. Poi stanco viene sostituito da Garau. (dal 75′ Garau s.v.)

MURGIA 6: Quasi tutti gli allenatori del girone ormai gli mettono un marcatore a uomo per l’intera partita. E lui non si smarca soltanto con un movimento a salire, ma anche con l’ottima gestione del pallone che gli consente a volte di saltare il diretto avversario anche in spazi brevissimi. Nel secondo tempo soffre la fisicità e la pressione della squadra reggina, ma ha poche colpe sul resto.

ROTULO 7: “Dove il cuore riposa e l’ansia scompare”. Un trend su Instagram di qualche mese fa recitava così. Tradotto: una persona o un posto dove ognuno si sente al sicuro e in totale serenità. Insomma, come compagni di squadra e tifosi del Licata quando Rotulo prende palla ed è in giornata, come oggi. Sua la conclusione da cui nasce il primo gol, suo l’assist al bacio per Saito per il 2-0. Come Murgia, ha poche responsabilità sul ribaltone degli ospiti. Da 8 nel primo tempo, da 5,5 nel secondo.

LANZA 5: Come Giannone, soffre tanto gli uno contro uno sulla fascia nel primo tempo. Provazza ha fisico più gracile e gran passo e lo punta diverse volte. A inizio secondo tempo si fa saltare facilmente da Martiner che crossa in mezzo per il gol del 2-1. La squadra calabrese l’ha vinta probabilmente sulle fasce, dove spesso riusciva a creare superiorità numerica. Abbiamo visto prestazioni migliori del classe 2005.

SAITO 6,5: Catania, Trapani e ora Reggina. Classe 2004, ma può già vantarsi di aver segnato contro tre nobili decadute. Nei movimenti in profondità è maestro, deve migliorare qualcosina nella gestione del pallone tra i piedi, ma dà l’anima e il cuore in ogni partita. (dall’81’ Di Fatta s.v.)

MINACORI 6,5: Gli altri anni era un “è bravo, si applica ma…”. E quel “ma…” era probabilmente in riferimento alla freddezza sotto porta. Classe 2000, ma ormai leader. Lotta, fa a sportellate, protegge palla e fa rifiatare la squadra, ma soprattutto fa gol. Undici in campionato quando manca ancora un terzo abbondante alla fine. Numeri che non si fanno per caso. Nel secondo tempo sparisce, ma perché i suoi non riescono a uscire da dietro e gli arrivano pochissimi palloni giocabili. (Dal 75′ Haberkon s.v.)

Published by
Cannizzaro Domenico