Licata, Massimino a GS.it: “­Cambiare dopo tanto tempo è fisiologico, carichi e determinati per il nuovo ciclo. Mercato…“

“Sono sempre carico, per carattere”. Il vulcanino patron del Licata, Enrico Massimino, a 24 ore dalla partenza della nuova stagione dei gialloblu, parla così a Goalsicilia.it.

La prossima stagione è quasi un ‘anno zero’ per il Licata, l’apertura di un ciclo tutto nuovo…

“Domani parte la preparazione e inizia il lavoro del nuovo mister Romano con un gruppo rinnovato, è anche fisiologico cambiare dopo tanto tempo”.

Tra i tifosi preoccupa la mancanza di annunci ufficiali per quanto riguarda la rosa.

“Fino a tardi abbiamo dovuto aspettare la sentenza del tribunale e questo ci ha un po’ rallentati ma siamo pronti”.

Il direttore Martello, pochi giorni fa, ha parlato di una squadra pronta per 8/11…

“E ora siamo a dieci/undicesimi (ride ndr). Visti i tempi brevi, abbiamo preferito ufficializzare tutti i nomi al raduno, sia dei confermati che dei nuovi arrivi”.

Questa estate il Licata ha salutato diversi giocatori rappresentativi degli ultimi anni gialloblu.

“Avevamo dei top player, giocatori che sono diventati top player da noi: Cannavò, Maltese, Civilleri venivano dall’Eccellenza e si sono affermati in gialloblu. Adesso stiamo prendendo dei giocatori che pensiamo possano fare lo stesso percorso di chi è andato via, diventare top con noi”.

Quindi non arriveranno altri top player?

“Il Licata ad oggi è una piazza ‘formativa’, quest’anno vogliamo privilegiare l’aspetto strutturale della società che negli anni scorsi, giocoforza, si è dovuto rimandare. Poi, chissà, il mercato è lunghissimo…”.

Il Licata si approccia al prossimo campionato per…?

“Navighiamo a vista, il campionato scorso è finito molto tardi. Siamo tranquilli, sereni e carichi”.

Qual è la situazione sull’affidamento degli impianti?

“Lavori in corso. Abbiamo ottenuto il prolungamento della concessione dello Stadio Liotta e per questo ringraziamo l’amministrazione comunale. Adesso c’è un iter burocratico in corso per la concessione della foresteria, quello sarebbe il vero salto di qualità: quando si parla di alzare l’asticella, è proprio questo, avere qualcosa di diverso che ci consenta di avere delle risorse interne, un di più rispetto agli altri”.

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Damiani Vittorio