Licata, Curella a GS.it: ‘’Galfano inamovibile. Punto sul mercato, Iraci, Barraco, Lo Nigro, Carioto…’’
Considerata una delle corazzate del girone A di Eccellenza, sta attraversando un momento difficil
Considerata una delle corazzate del girone A di Eccellenza, sta attraversando un momento difficile in campionato nonostante il passaggio del turno in Coppa. Ci riferiamo al Licata, che in questi giorni di riapertura delle liste sarà tra le società più attive. Abbiamo fatto il punto della situazione con Angelo Curella, ds gialloblù, queste le sue parole a Goalsicilia.it.
Direttore, una sconfitta (in Coppa) ed un pareggio nelle ultime due…
“In realtà, lasciando perdere la Coppa, abbiamo fatto solo 5 punti in altrettante partite, media retrocessione. Non erano questi i programmi della società”.
Ti percepisco arrabbiato…
“Molto. Pensavamo che già in questo periodo potevamo avere una classifica importante, ci siamo ricreduti e adesso dobbiamo andare a fare cinque o sei ritocchi importanti. Pensavamo che la squadra costruita in estate fosse ottima, ma il calcio è fatto di numeri e non di previsioni. I numeri in questo momento ci condannano”.
A chi ti riferisci?
“Al gruppo in generale, non voglio condannare il singolo né salvare qualcuno. Il Licata calcio è un gruppo e, attualmente, non sta dando i risultati sperati”.
Come vi muoverete?
“Domani faremo un incontro tra noi dirigenti per capire cosa fare. Certamente ci manca qualcosa in mezzo al campo e davanti, dove abbiamo grosse lacune”.
La colpa è solo dei giocatori o dai qualche responsabilità anche al mister?
“Quando una barca affonda, affonda tutto, compreso il capitano. Vale lo stesso se va in porto nel miglior modo possibile. Non si può dare colpa all’allenatore o a singoli giocatori, è il Licata che sta andando male, inclusi noi dirigenti”.
L’avvio era stato buono, poi cosa è successo?
“Bella domanda. Cinque vittorie nelle prime cinque partite, poi un’involuzione assurda. I motivi li deve spiegare il mister, io non lo so. Forse la squadra ha pensato dopo quel filotto che tutto era facile e avevamo già vinto il campionato, non lo sappiamo”.
Galfano ha la fiducia della società?
“Il mister non si tocca, è saldo in panchina. In questo momento pensiamo soltanto ad intervenire sul mercato, lui ha la nostra fiducia. Angelo Galfano non è l’ultimo arrivato”.
È andato via Valerio, Evola andrà. Chi altro lascerà Licata?
“Evola non è ancora andato via ma lo cederemo. Bisogna anche vedere cosa troviamo sul mercato, perché non ci possiamo permettere di toglierci qualcuno per poi prendere qualcun altro meno importante, sarebbe ancora più grave. Prenderemo sei giocatori, sarà compito del mister individuare quei ruoli in cui siamo più carenti”.
Secondo te è un problema tecnico o anche psicologico?
“Credimi, non lo so. Ieri (ad Alcamo, ndr) abbiamo subito per 40 minuti senza tirare mai in porta. Con tutto il rispetto per i bianconeri, ma una squadra che vuole vincere il campionato non può permettersi di segnare con Tumbarello e stop, nessun altro tiro in porta, allucinante. Per carità, anche loro hanno fatto solo un tiro e un gol”.
Magari però per l’Alcamo contro la corazzata Licata il punto è ottimo…
“Per loro ovviamente è un punto d’oro, infatti a fine gara hanno giustamente festeggiato. Per noi è invece una sconfitta, visto che abbiamo perso altri due punti su Dattilo e Marsala. Non vuole essere un attenuante, ma le contemporanee assenze di Civilleri e Riccobono pesano, sono due giocatori che non si possono regalare a nessuno”.
Torno al mercato, in attacco uno andrà via?
“Uno tra Dama e Matera andrà via. Io ho le idee chiare, ma prima voglio confrontarmi domani con la società”.
Riccobono…
“Non si tocca”.
Carioto?
“Davide è un giocatore importante. Tutti lo davano per partente, ma ti posso dire che non si muove”.
È arrivato l’argentino, può arrivare qualcun altro?
“Almerares è da valutare, ieri si è mosso bene anche se il terreno non era dei migliori. Non ti nego che se dovessimo avere la possibilità di prendere un altro grande attaccante non ci tireremo indietro”.
C’è un giocatore che ti piacerebbe portare a Licata?
“Ce ne sono tre o quattro che vorrei vedere con la maglia gialloblù. Uno è Lo Nigro (Acireale, ndr), mi piace molto e stiamo parlando. Abbiamo delle trattative in corso, ovviamente non solo con lui ma con parecchi giocatori”.
Iraci…
“Ci piace, ma mi sa che non si muove da Dattilo, è un’isola felice no? I gialloverdi sono partiti in sordina e sono primi in classifica, ciò significa che hanno fatto le cose per bene”.
Barraco…
“Fortissimo. Mi piacerebbe, ma penso che anche lui non si muove e resta ad Acireale. I giocatori importanti sono questi, sempre in terra acese c’è Cocimano. Poi è molto forte Vito Lupo che è svincolato. Vedremo…”.
L’asse centrale di una squadra è il più importante…
“Iacono non ha bisogno di presentazioni. I nostri due centrali difensivi, Maltese e Librizzi, sono da Serie D con l’Eccellenza non c’entrano nulla. A centrocampo abbiamo puntato su Civilleri che purtroppo è stato condizionato dall’infortunio. Probabilmente quelli che abbiamo preso per fare panchina e tribuna non sono all’altezza. Se non si riesce a colmare un vuoto, nato per un infortunio, significa che hai sbagliato qualcosa”.
Il campionato è apertissimo comunque…
“Sì, diciamo che stiamo vivendo un allarmismo momentaneo. Se ieri non prendiamo gol al 95’ o se domenica prossima noi facciamo risultato (contro Castelbuono) e Marsala e Dattilo no (contro Mazara e Parmonval), siamo là. Poi prima delle vacanze natalizie sfideremo il Dattilo, insomma è tutto aperto, ma non dobbiamo più ripetere gli errori”.
Cosa promettere ai tifosi?
“Dico loro di stare tranquilli perché cercheremo di raggiungere l’obiettivo a qualunque costo. Capisco il malumore, ma ci rialzeremo. Sinceramente non vedo una squadra nettamente più forte del Licata, stiamo vivendo un momento di sbandamento ma lo supereremo”.