Una furia dentro al campo, ragazzo tranquillo, educato e disponibile fuori. Facundo Lescano, attaccante classe ’96, argentino di nascita ma in Italia già da quando aveva 9 anni, sta facendo le fortune dell’Igea Virtus capolista del girone I di serie D. Ai complimenti di Goalsicilia.it, l’ex bomber di Inter, Genoa e Torino, risponde quasi imbarazzato: ”Vi ringrazio moltissimo, però fortissimo ancora non sono, si fa quel che si può, devo crescere”. (foto Puccio Rotella)
Quanto è stata dura stare tre giornate fuori per squalifica?
“Con me sono stati molto fiscali. Non è stata una vera e propria gomitata: in una palla che stava per partire, ho fatto un contromovimento, sono andato incontro al difensore come si fa di solito e lui è stato tra virgolette bravo a fare la sceneggiata. L’arbitro ci è cascato ma ormai è acqua passata, guardiamo avanti”.
Al rientro è subito arrivata una tripletta che ha steso a domicilio la Sicula Leonzio…
“Dopo quasi un mese fuori, ci tenevo. Sono stato bravo a procurarmi e trasformare subito un rigore che ha indirizzato la gara a nostro favore. Poi dopo il raddoppio è arrivata la doppietta che ha chiuso la gara ed è sempre importante per un attaccante fare gol. Però, la squadra dopo la sconfitta di Rende, aveva fatto sette punti anche senza di me, quindi questo dimostra che i miei compagni sono fortissimi e che l’Igea non è tutta Lescano. I miei compagni mi mettono in condizione di fare bene”.
L’obiettivo di questa Igea ora è di non fermarsi…
“Ora abbiamo un calendario che qualcuno definisce favorevole ma dobbiamo fare attenzione. Arrivano squadre comunque motivate come il Gragnano o come il Due Torri che sente particolarmente questo derby. Dobbiamo pensare partita dopo partita, fare tre punti ogni domenica. In casa abbiamo anche l’aiuto di questo meraviglioso pubblico. Alla fine tireremo le somme”.
Com’è nata in estate la trattativa che ti ha portato in Sicilia?
“Mi era scaduto il contratto di due anni al Torino, a giugno non abbiamo trovato l’accordo e ognuno è andato per la propria strada. Avevo diverse offerte dalla Lega Pro, da Castellammare, dalla Vibonese e soprattutto dal Messina dove mi aveva richiesto espressamente mister Bertotto. Poi però è arrivata la chiamata di mister Raffaele, il 30 agosto, mi ha parlato, abbiamo fatto una chiacchierata e mi ha convinto subito. Sono qui grazie a lui e alla società che ha fatto uno sforzo. Subito ho capito quale era il modo di pensare e giocare del mister”.
Quando vi siete conosciuti col mister?
“Il mister mi ha visto giocare delle partite quando ero nella Primavera del Torino, ha chiesto il mio numero, mi ha chiamato e mi ha detto che avrebbe giocato col 4-3-3 e ci siamo trovati. Abbiamo un grande rapporto. Lui ha fatto tanta Serie D, ha fatto più di 150 gol, chi meglio di lui mi può aiutare nel processo di crescita”.
Il 10 gennaio 2015, l’esordio in A in Torino-Milan…
“E’ stato emozionante, con quella partita ti vedi ripagare di tutti i sacrifici che hai fatto da ragazzino. E’ stata una emozione forte perché esordire in A davanti a 30 mila persone non è da tutti. Ora però è un ricordo, devo guardare avanti e spero di poter tornare a questi livelli. Per il momento penso all’Igea”.
Aver giocato a certi livelli, non mette la voglia di ritornarci?
“E’ normale, uno pensa che l’hai visto con i tuoi occhi, hai toccato con mano quanto è bello stare lì e ovviamente devi fare di tutto per tornarci”.
Intanto Ventura, allenatore che ti ha fatto esordire nella massima serie, è diventato il ct della Nazionale…
“Lui è molto preparato. Ha fatto molta serie B, molta serie A, è uno che ha ha fatto grande gavetta prima di arrivare dov’è ora. A Torino è stato un maestro, ha portato la squadra fino all’Europa League. Si merita questo traguardo e penso farà un grande lavoro anche in azzurro. E’ preparatissimo tatticamente e bravissimo a lavorare con i giovani. E’ uno dei migliori che c’è in giro”.
L’Argentina è una fucina di attaccanti di talento. Da Batistuta e Crespo fino ad arrivare oggi a Higuain e Icardi. A chi si ispira Facundo Lescano?
“Io ho fatto il settore giovanile all’Inter e al Genoa quindi ho avuto la fortuna di veder giocare dal vivo molte volte Diego Milito, poi sono un tifoso del Racing di Avellaneda dove lui ha chiuso la carriera quindi mi ispiro tanto a lui. Però anche Higuain e Icardi sono grandi attaccanti. L’attaccante dell’Inter magari partecipa poco alla manovra, ma in area ha dei numeri eccezionali. Guardo sempre i loro movimenti”.
Con quale difensore ti piacerebbe magari un giorno confrontarti?
“Mascherano ma anche Barzagli, sono degli animali (ride, ndr)”.
Chi scegli tra Messi e Maradona?
“Maradona. Diego è una cosa a parte e poi ci sono tutti gli altri giocatori di calcio”.