Due anni fa ha lasciato la Serie C per ripartire dall’Eccellenza con la Sicula Leonzio: Andrea D’Amico (foto Puccio Rotella), veterano bianconero, ora si gode il ritorno nel calcio che conta con una maglia che per lui è ormai una seconda pelle. Ai microfoni di Goalsicilia.it, con il centrocampista abbiamo parlato di passato, presente e futuro.
Non ci sono parole per l’annata che avete fatto…
“Una bella stagione. All’inizio è stato un po’ complicato, poi con l’arrivo di mister Cozza e di qualche pedina importante a dicembre tra mercato e recupero di infortunati, abbiamo fatto sì che questo sogno si avverasse”.
C’è un po’ di rammarico per non essere arrivati in fondo alla Poule Scudetto?
“Siamo arrivati un po’ scarichi, avevamo dato tanto in campionato, dopo 15 vittorie consecutive, ti lascio immaginare…Ce la siamo giocata fino alla fine e c’è solo da esserne fieri”.
Sei l’unico rimasto della doppia promozione dall’Eccellenza alla Lega Pro.
“Due anni fa sono sceso dalla Lega Pro all’Eccellenza e non è facile perché sembra che tutto sia dovuto. Io ho avuto la fortuna di incontrare un presidente come Leonardi, giovane e che ha creduto in me, stessa cosa il direttore Mignemi. Lentini mi ha fatto sentire a casa e tutti mi hanno fatto sentire importante per la piazza”.
Il tuo futuro sarà ancora tinto di bianconero?
“Al mio arrivo qui avevo dichiarato che il mio sogno sarebbe stato quello di tornare in C con questa maglia, e così è stato. Non dovrebbero esserci problemi per rimanere, poi nel calcio non si può sapere mai”.
Avevate avuto già il sentore che mister Cozza sarebbe andato via?
“Fino all’ultimo giorno ci ha detto che non sapeva se sarebbe rimasto o meno. Dispiace perché ha dato tanto alla squadra e ha contribuito alla crescita. Però se non ha trovato l’accordo con la società, sono cose loro…”.
In arrivo Rigoli…
“Ancora non si sa se sarà lui o meno il nuovo mister. I numeri dicono che è un ottimo allenatore al di là della stagione strana vissuta a Catania: se verrà penso che contribuirà ancora alla crescita sia sua che della Leonzio. Qui siamo una famiglia”.