“Le donne stanno in cucina”: insulto assurdo all’arbitra | Giocatore squalificato a vita

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Maria Sole Ferreri Caputi (LaPresse) Goalsicilia

Le parole choc del calciatore, in questo momento storico particolare, hanno scosso l’ambiente e i tifosi. Aspre critiche per lui.

Negli ultimi anni, la presenza delle donne nel mondo del calcio si è sempre più consolidata, non solo come giocatrici, ma anche come arbitri. La loro figura è sempre stata considerata marginale, ma oggi il calcio femminile sta guadagnando visibilità, e con esso anche il ruolo degli arbitri donna. La loro partecipazione nelle competizioni professionistiche sta diventando una realtà concreta, portando un cambiamento culturale importante.

Tra le donne che si sono distinte nel panorama arbitrale, uno degli esempi più noti è quello di Stephanie Frappart, arbitra francese che ha fatto la storia diventando la prima donna a dirigere una partita di Champions League maschile nel 2019. Frappart, già conosciuta per la sua carriera internazionale, ha dimostrato di possedere la preparazione, l’autorevolezza e la professionalità per arbitrare al più alto livello. La sua carriera è stata un segno evidente che il calcio non è solo uno sport da uomini, ma che anche le donne possono eccellere in tutti i ruoli.

Un altro esempio significativo è quello di Claudia Romani, arbitra italiana che ha ricoperto ruoli importanti nel campionato di Serie A femminile e in competizioni internazionali. La sua carriera ha ispirato molte ragazze a seguire la stessa strada, dimostrando che le donne hanno un ruolo fondamentale nel garantire l’equità e la giustizia in campo. La crescita di arbitri donne è un passo importante verso la parità di genere nel calcio e il riconoscimento delle loro capacità.

Nonostante i progressi, le arbitre donna continuano ad affrontare sfide legate ai pregiudizi e alle difficoltà di essere rispettate in un ambiente che, storicamente, è stato dominato dagli uomini. Tuttavia, la loro determinazione e professionalità sono in grado di abbattere queste barriere e di aprire la strada per le generazioni future, segnando un’importante evoluzione del calcio stesso.

Le parole sessiste

La vicenda risale al 2015 ma è tornata alla ribalta nel 2024. Siamo in Germania, campionato Bundesliga 2 cioè la seconda divisione tedesca. Si gioca la gara tra Fortuna Düsseldorf e FSV Frankfurt, il centrocampista Karem Demirbay riceve un doppio giallo che vale la doccia anticipata.

Uscendo dal campo, il calciatore tedesco di origine turche oggi al Galatasaray, insula l’arbitro donna Bibi Steinhaus che “Le donne non hanno alcun posto nel calcio“. Per queste frasi sessiste ha ricevuto 5 giornate di squalifica e l’obbligo di arbitrare una partita di calcio femminile U18. Il calciatore si è scusato pubblicamente e privatamente con l’arbitra.

Karem Demirbay (Wiki) Goalsicilia

Vicenda tornata alla ribalta

Pochi giorni fa è tornata alla ribalta la vicenda che ha visto coinvolto nel 2015 Demirbay e l’arbitra Steinhaus. Una pagina di satira calcistica, sui social, ha raccontato la vicenda, aggiungendo che nel corso della partita arbitrata dell’Under18 il calciatore ne avrebbe combinata un’altra.

La pagina “Pastorizia Football Club” ha scritto che Demirbay, espellendo 8 ragazzine, avrebbe detto loro di “stare in cucina“. Ovviamente tutto falso e privo di ogni fondamento, ma solo sarcasmo. Tuttavia, visto che la notizia è ricominciata a circolare, qualcuno ci ha creduto veramente…