Lazio, mani addosso all’arbitro: finisce in ospedale | 8 anni di squalifica, sentenza mai vista

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Arbitro (LaPresse) www.goalsicilia.it

Sentenza esemplare e pesantissima del Giudice Sportivo che punisce il calciatore reo di avere colpito l’arbitro.

Le espulsioni in campo rappresentano uno degli aspetti più discussi del calcio, spesso generando polemiche e dibattiti accesi. Alcuni episodi, per la loro gravità, hanno portato a squalifiche molto lunghe, influenzando la carriera dei calciatori coinvolti. Una delle squalifiche più note riguarda Eric Cantona, famoso per il suo calcio volante a un tifoso durante una partita di Premier League nel 1995. L’attaccante francese del Manchester United fu squalificato per otto mesi, un periodo che lo tenne lontano dal calcio e segnò una svolta nella sua carriera.

Anche nella Serie A italiana ci sono stati casi emblematici di lunghe squalifiche. Uno dei più celebri fu quello di Mauro Tassotti, che durante i Mondiali del 1994 colpì con una gomitata il giocatore spagnolo Luis Enrique. Sebbene l’arbitro non avesse visto l’episodio durante la partita, il gesto fu rivisto e punito dalla FIFA con una squalifica di otto giornate. Questo episodio divenne un esempio di come i comportamenti violenti possano avere conseguenze anche a distanza di tempo.

In tempi più recenti, un altro caso clamoroso ha coinvolto il difensore italiano Marco Materazzi. Durante una partita di Champions League nel 2006, Materazzi fu espulso per un grave fallo di reazione. Nonostante le scuse pubbliche, la UEFA decise di infliggergli una squalifica di cinque giornate, sottolineando la tolleranza zero verso atteggiamenti antisportivi. Questo episodio evidenzia come le squalifiche possano essere utilizzate per dare un messaggio chiaro a livello disciplinare.

Questi casi, sebbene diversi per contesto e gravità, hanno tutti sottolineato l’importanza del fair play e il peso delle conseguenze per chi trasgredisce le regole. Le lunghe squalifiche non solo penalizzano il calciatore, ma possono anche influire sull’intero andamento della squadra, dimostrando quanto sia fondamentale mantenere un comportamento corretto sul campo da gioco.

Cosa è successo

Siamo nel Lazio, si sta giocando una partita del campionato Juniores B tra Accademia Sporting Roma e Tirreno Sansa. Siamo al minuto 95, il penultimo visti i sei di recupero prima del triplice fischio. C’è un fallo vicino alle panchine, l’arbitro fischia e ne nasce una rissa che coinvolge prima le due squadre in campo, poi le panchine, i dirigenti e anche il pubblico.

Come scrive il direttore di gara nel referto, nel tentativo di dividere alcuni calciatori, veniva circondato da alcuni calciatori della squadra ospite e colpito a mano aperta sul viso per poi essere spinto cadendo a terra e sbattendo la testa sul terreno di gioco. Il referto ospedaliero successivo evidenzierà un trauma cranico.

Cartellino rosso (LaPresse) www.goalsicilia.it

Mano pesantissima del Giudice Sportivo

Letto il referto del direttore di gara, il Giudice Sportivo del CR Lazio dirama le proprie sentenze che sono pesantissime. Alla società ospite, protagonista in negativo della vicenda, sconfitta per 3-0 a tavolino e 300 euro di multa. L’arbitro picchiato non è stato in grado di riconoscere l’autore o gli autori della violenza subita.

Per questo, come da regolamento, a subire la squalifica è il capitano della squadra che viene fermato per 4 anni a causa dello schiaffo e altri 4 anni per la spinta sul petto che ha causato la caduta a terra del direttore di gara. La società Tirreno Sansa potrà comunicare l’autore o gli autori delle violenze e le squalifiche saranno rivolte a loro e non più al capitano.