Riportiamo integralmente una lettera firmata dal Comitato Regionale siciliano della LND, Santino Lo Presti, e dal vicepresidente della LND, Sandro Morgana e indirizzata al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore allo Sport Manlio Messina:
“Si fa riferimento alla nota, peraltro già alla Vostra attenzione, con la quale le società del Girone A del Campionato di Eccellenza del Comitato Regionale Sicilia della Lega Nazionale Dilettanti, hanno voluto sottolineare il difficile momento che si sta attraversando a causa dell’aumento della cosiddetta curva epidemiologica in questa ‘fase 3’ dell’emergenza, e degli effetti che ciò potrebbe avere sulla ripresa dell’attività sportiva, con particolare riferimento a quella calcistica.
Al riguardo è giusto rappresentare alle SS.LL. che gli Organismi nazionali e regionali della Lega Nazionale Dilettanti hanno più volte evidenziato la ineludibile necessità di riprendere a giuocare auspicando, così, un generale ritorno alla normalità, restituendo a tutto il sistema Paese serenità e fiducia nel futuro.
Il calcio dilettantistico può divenire, proprio per la capillare e significativa presenza su tutto il territorio nazionale, e per la dimensione di passione e comunità che riesce a generare coinvolgendo milioni di persone, motore della ripresa di tutte le attività, siano esse ludiche, culturali o sociali.
Ci si deve rendere conto che il ritorno alla pratica sportiva può avere un effetto positivo inducendo le persone a riappropriarsi della propria vita e di tutte le attività a questa connesse.
Quanto sopra con la consapevolezza, tuttavia, che l’attuale aumento dei contagi complica, e può rallentare, il tanto desiderato momento generale di ritorno al quotidiano e rendendosi conto altresì che, oggi più che mai, è necessario ‘convivere con il virus’ con la certezza che sarebbe davvero pericoloso un ulteriore lockdown, i cui effetti diverrebbero devastanti.
Sosteniamo quindi che il calcio, ed in particolare quello dilettantistico, non si può fermare e siamo convinti, peraltro, che al di là delle conclusioni cui si perviene nell’esercizio interpretativo circa l’applicazione delle lettere e) ed f) del DPCM del 7 Agosto 2020, sia assolutamente esiziale profondere uno sforzo per andare alla ricerca delle ragioni a sostegno della presenza del pubblico negli impianti sportivi e calcistici siciliani.
Presenza, questa, possibile nel rispetto delle prescrizioni protocollari (massimo di 1.000 persone a seconda della capienza degli impianti, uso delle mascherine, distanziamento sociale, misurazione della temperatura, ecc…) e, soprattutto della consapevolezza che tutti si debba acquisire maggiori responsabilità a tutela della nostra ed altrui salute.
Per tali ragioni, Signor Presidente della Regione, Signor Assessore allo Sport, siamo a sostenere convintamente tutto quanto rappresentato dalle nostre società di calcio che, come le SS.LL. comprenderanno, rappresentano anche l’esigenza di parziale copertura delle spese programmate, oggi le uniche possibili, e siamo a richiedere, così come avvenuto in altre Regioni, tra le quali il Friuli Venezia Giulia – il cui protocollo abbiamo provveduto ad inviare – un momento di diversa sensibilità sportiva.
Adattare uno specifico, proprio protocollo, nel rispetto e nella tutela della salute generale, può garantire quella presenza di pubblico così importante anche dal punto di vista morale, perché uno stadio vuoto non è solo eco e malinconia, così come uno sportivo senza incitamento, un atleta senza supporto, epigono di un’attività che non si gioca solo sul campo, è uno sportivo senza finalità. Lo sport è di tutti, non solo di chi lo pratica.
Nella speranza di aver bene rappresentato quelle che sono le istanze e le necessità di un intero sistema sportivo, e con la certezza che quanto sopra sarà recepito con serenità, terzietà e lungimiranza dalle SS.LL., confermando fin d’ora la nostra disponibilità a meglio chiarire ogni eventuale punto della presente, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti”.