“La Juventus sapeva tutto delle scommesse”: la società nell’occhio del ciclone | Al via il maxi processo

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Juventus Stadium (LaPresse) Goalsicilia

Continua a tenere banco il caso scommesse che vede coinvolti molti calciatori di Serie A. Che cosa sta succedendo. 

​Il calcio italiano è stato recentemente scosso da un vasto scandalo di scommesse illegali che coinvolge tanti calciatori di Serie A. L’indagine, coordinata dalla Procura di Milano, ha rivelato che le scommesse avvenivano su piattaforme non autorizzate e riguardavano principalmente sport diversi dal calcio. Tra i nomi emersi figurano Zaniolo, Florenzi, Perin, McKennie, Paredes, Di María, Bellanova, Ricci, Buonaiuto, Cancellieri, Firpo. La Guardia di Finanza ha sequestrato circa 1,5 milioni di euro e ha emesso cinque richieste di arresti domiciliari.​

Nicolò Zaniolo ha ammesso di aver scommesso su siti illegali, ma ha negato di aver puntato su partite di calcio, dichiarando di essersi limitato a giochi come poker e blackjack. La sua posizione è attualmente al vaglio della Procura della FIGC, che valuterà eventuali sanzioni disciplinari .

Paredes, Di María e Firpo sono anch’essi sotto indagine per la loro presunta partecipazione a questa rete di scommesse. Secondo le autorità, alcuni calciatori avrebbero agito come promotori, indirizzando altri colleghi verso queste piattaforme illegali. Inoltre, è emerso che una gioielleria sarebbe stata utilizzata per mascherare transazioni legate alle scommesse.​

La Procura della FIGC ha richiesto gli atti dell’inchiesta per valutare eventuali sanzioni sportive. Sebbene le scommesse non riguardino direttamente partite di calcio, l’utilizzo di piattaforme illegali rappresenta una violazione delle normative federali. Le autorità stanno ora esaminando le posizioni individuali dei calciatori coinvolti per determinare le conseguenze disciplinari appropriate.​

I prestiti a Fagioli

Nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse illegali che ha coinvolto Nicolò Fagioli, è emerso che il calciatore ha richiesto prestiti a due ex compagni della Juventus: Federico Gatti e Radu Dragușin. Secondo le dichiarazioni rese da Fagioli alla Procura Federale, nel 2022 ha chiesto a Gatti un prestito di 40.000 euro, giustificandolo con la necessità di acquistare un orologio e sostenendo che i suoi conti fossero stati bloccati dalla madre.

Un altro prestito di pari importo è stato ottenuto da Dragușin. Fagioli ha ammesso di aver utilizzato questi fondi per saldare parte dei suoi debiti di gioco, che ammontavano a circa 3 milioni di euro .​ Il centrocampista ha precisato che né Gatti né Drăgușin erano a conoscenza del reale motivo delle richieste di denaro, e che la Juventus era all’oscuro della sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Fagioli ha spiegato di aver nascosto la situazione per timore che potesse compromettere il rinnovo del suo contratto con il club .

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Il malumore social

Molti tifosi juventini, sui social, commentano con sarcasmo l’evoluzione del caso scommesse, sostenendo che presto si proverà a coinvolgere direttamente la Juventus come società, nonostante l’inchiesta riguardi comportamenti individuali di alcuni giocatori. Secondo questa visione ironica, qualunque scandalo finisca per toccare un tesserato bianconero viene automaticamente attribuito al club.

Al contrario, fanno notare come in altre vicende, ad esempio l’inchiesta sulle curve di San Siro legata all’Inter e al Milan, le rispettive società vengano sempre considerate “vittime” dei comportamenti dei tifosi, senza mai ipotizzare un loro coinvolgimento diretto o responsabilità strutturali nella gestione degli eventi.