“Juventus collusa con la mafia”: contatti diretti con la società | Scattano gli arresti della polizia

Prosegue l’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata tra gli ultras. I social si scatenano contro la stampa.
L’inchiesta “Doppia Curva“, coordinata dalla Procura antimafia di Milano, ha svelato un sistema criminale radicato nelle curve Nord e Sud dello stadio San Siro, coinvolgendo le tifoserie organizzate di Inter e Milan. Le indagini hanno portato all’arresto di 19 persone, tra cui i capi ultras delle due squadre, con accuse di associazione a delinquere, estorsione e, nel caso della Curva Nord, aggravanti legate al metodo mafioso e alle infiltrazioni della ‘ndrangheta.
Le attività illecite comprendevano la gestione di parcheggi, la vendita di biglietti, bevande e gadget all’interno dello stadio, oltre a episodi di violenza e intimidazione. Un caso emblematico è l‘omicidio di Vittorio Boiocchi, storico leader della Curva Nord, assassinato nel 2022. Secondo le indagini, Andrea Beretta, ex capo ultras, avrebbe ordinato l’omicidio per 50.000 euro al fine di assumere il controllo della curva e dei relativi profitti .
L’inchiesta ha evidenziato anche la presenza di un “patto di non aggressione” tra le tifoserie di Inter e Milan, che avrebbe facilitato le attività criminali. Le due società calcistiche, per tutelare la propria immagine e distanziarsi da tali comportamenti, hanno deciso di costituirsi parte civile nei processi derivanti dall’inchiesta .
Questo caso ha sollevato preoccupazioni sulla capacità delle organizzazioni mafiose di infiltrarsi nel mondo del calcio, sfruttando le tifoserie organizzate per attività illecite e influenzando la gestione degli eventi sportivi. Le autorità continuano a monitorare la situazione per prevenire ulteriori infiltrazioni e garantire l’integrità del calcio italiano.
Il caso Juventus
Nel 2017, l’inchiesta “Alto Piemonte” ha rivelato infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva della Juventus. Rocco Dominello, figlio di un boss calabrese, è stato condannato a sette anni e nove mesi di carcere per aver gestito il bagarinaggio dei biglietti in collaborazione con i gruppi ultras bianconeri. L’indagine ha evidenziato come la criminalità organizzata si fosse inserita nel sistema di vendita dei biglietti.
Il caso ha coinvolto anche la dirigenza della Juventus. Andrea Agnelli, allora presidente del club, è stato squalificato per un anno (poi ridotto a tre mesi) e multato di 100.000 euro per aver intrattenuto rapporti con esponenti ultras legati alla ‘ndrangheta. La società è stata sanzionata con una multa di 600.000 euro. La Commissione parlamentare antimafia ha sottolineato come la ‘ndrangheta si fosse inserita come intermediaria tra la società sportiva e il bagarinaggio gestito dagli ultras.

I social scatenati
Sui social, molti utenti hanno evidenziato una disparità di trattamento da parte dei media tra il caso Juventus e l’attuale inchiesta “Doppia Curva” che coinvolge le tifoserie di Inter e Milan. Secondo queste critiche, durante le vicende legate alla ‘ndrangheta e al bagarinaggio in casa bianconera, la stampa diede ampio risalto alla notizia, mettendo il club costantemente sotto i riflettori.
Al contrario, oggi si percepisce una narrazione più morbida verso Inter e Milan, con meno clamore mediatico e toni più cauti. Alcuni parlano apertamente di doppi standard nel modo in cui vengono trattate le squadre dalle testate nazionali.