Joseph Cervello: «Stavo firmando col Potenza, poi mi chiamò la Lazio. Un sogno diventato realtà»

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Joseph Cervello, giovane talento della Parmonval, formazione che milita nel campionato di Eccellenza siciliana, ha raccontato ai microfoni di Lo Sport Web la sua storia calcistica: dagli inizi tra i campetti di quartiere fino all’esperienza nelle giovanili della Lazio, passando per Palermo, Sancataldese e ora Parmonval. Un percorso segnato da determinazione, passione e voglia di crescere.
Le origini e il primo grande salto

«La passione per il calcio nasce grazie a mio padre. È stato lui a trasmettermela e a spingermi a non mollare mai. Ho cominciato con gli amici sotto casa, e per me il calcio di strada è stato più formativo delle scuole calcio. A 7 anni mi sono iscritto al Tommaso Natale, dove ho giocato per quasi 9 anni. Durante il Covid ho smesso, ma poco dopo, durante un torneo estivo, un mister mi notò e mi convinse a riprendere, portandomi al Monreale».

Cervello racconta un inizio quasi casuale, ma con un’immediata esplosione:

«All’inizio volevo solo giocare per divertirmi. Poi sono stato convocato in Prima Squadra, ho esordito in Eccellenza a 16 anni e ho segnato subito. Da lì non sono più uscito dal campo e ho chiuso la stagione con 3 gol. Sono arrivati vari contatti, provai col Pontedera, poi con la Fiorentina e infine col Potenza. Proprio quando stavo per firmare, il mio procuratore mi chiamò: “La Lazio ti vuole”. In tre giorni ero a Roma a firmare. Un’esperienza che mi ha cambiato la vita».

L’esperienza a Palermo e l’approdo alla Parmonval

«Dopo la Lazio ho giocato nel Palermo, poi alla Sancataldese in Serie D. Ora sono alla Parmonval, dove ho trovato un ambiente sano e una squadra unita. L’unione è la nostra forza: anche in 9 contro 11 abbiamo portato a casa vittorie importanti. Il mister è stato fondamentale per me: se l’anno prossimo dovessi tornare in alto, gran parte del merito sarà anche suo».

Eccellenza vs Serie D

«L’Eccellenza siciliana è un campionato competitivo e sempre più seguito, ma credo ci sia ancora un abisso con la Serie D. L’Eccellenza resta però una categoria fondamentale per fare esperienza, confrontarsi con giocatori esperti e prepararsi al salto successivo».

Obiettivi futuri

«Sono uno che pensa al presente. Voglio concludere al meglio questa stagione. Se si ripresenterà la possibilità di tornare in Serie D, ben venga. Ma ora il mio focus è dare il massimo ogni giorno, senza distrazioni».