Italia, Spalletti: “Dobbiamo giocare la nostra partita, senza dare il pallino del gioco agli avversari”

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Intervenuto in conferenza stampa, il ct dell’Italia, Luciano Spalletti, ha presen

Intervenuto in conferenza stampa, il ct dell’Italia, Luciano Spalletti, ha presentato la sfida contro la Spagna:

“Se si dà il pallino agli avversari, da una partita come questa se ne esce male. Si tenterà anche di comandare il gioco, vedremo se saremo bravi a farlo contro una delle squadre più forti. Mostriamo che anche la scuola italiana è importante”.

“Una delle gare più importanti della mia carriera? Ne ho passata qualcuna, ma questa è da mettere a quel livello. Tutti abbiamo delle storie da raccontare: i calciatori si accorgeranno, quando avranno la mia età, che hanno bisogno di storie da raccontare, sapranno che questa è una di quelle partite da cui nascono queste storie”.

“La ‘scuola calcio’ della Spagna è diventata questa perché ha sempre fatto lo stesso calcio, mantenendo questa idea per anni. Hanno qualità e caratteristiche riconoscibili, individuali e di squadra: dovranno essere più alti i tempi di reazione”.

“La Croazia ha avuto un paio di pause ed è stata punita, noi dovremo essere bravi a riconoscere più velocemente quello che vogliono fare e fare in modo che non ci ‘portino in giro’. Siamo vestiti da Giorgio Armani che è conosciuto in tutto il mondo: si va in campo tentando di giocare con lo stesso abito visto contro l’Albania, mantenendo la voglia matta di fare la partita pur confrontandoci con una delle scuole calcio più importanti. Non vogliamo aver rimpianti di non aver fatto le nostre cose: si va vestiti bene, ma disposti anche a sporcarsi, qualora ce ne fosse bisogno”.

“Morata? Tra gli attaccanti che hanno è quello più bravo ad attaccare la profondità, fa numeri importanti per metri totali e attacca dietro la linea tante volte. Yamal? Riceve palla in profondità, ma la riceve anche sui piedi. Hanno ali esterne da uno contro uno e da ribaltamento d’azione, che in campo aperto sono micidiali”.

“Mi preoccupa di più il livello di calcio che dobbiamo proporre noi. La chiave che apre la partita deve essere questa. Non bisogna pensare a una Spagna più forte di quella che è. Sarebbe un errore”.

“Terranno gli uomini alti a pressare, presseranno anche il portiere. Bisognerà essere bravi a trovare il giocatore più libero in poco tempo, e se non ci sarà saremo costretti a tirare addosso la palla agli attaccanti”.

“Rigoristi? Ne abbiamo tanti. Retegui, Scamacca, Barella, ma li sa battere anche Dimarco, come Calafiori e Jorginho”.