Inter, crisi economica senza fine: “società praticamente fallita” | A rischio l’iscrizione al campionato
Inter al centro dell’inchiesta di Report sia per il caos ultras che per la situazione finanziaria del club tutt’altro che positiva.
Negli ultimi anni, l’Inter ha attraversato una fase finanziaria complessa, caratterizzata da un significativo incremento dell’indebitamento. Al 30 giugno 2024, il club registrava un debito complessivo di 735 milioni di euro, a fronte di crediti per 126 milioni. Questa situazione è il risultato di una combinazione di investimenti ambiziosi, costi operativi elevati e una gestione finanziaria che ha portato a un aumento progressivo delle passività.
La proprietà del club ha subito diverse trasformazioni nel tempo. Dopo l’era Moratti, l’Inter è passata sotto il controllo di Erick Thohir nel 2013 e successivamente, nel 2016, al gruppo cinese Suning, guidato da Zhang Jindong. Tuttavia, nel maggio 2024, a causa dell’incapacità di Suning di rimborsare un prestito di 395 milioni di euro contratto durante la pandemia, la proprietà del club è stata assunta dalla società di investimento statunitense Oaktree Capital Management.
Le perdite economiche accumulate durante la pandemia hanno avuto un impatto significativo sui bilanci del club. Nel periodo dal 2019 al 2023, l’Inter ha registrato perdite per un totale di 573 milioni di euro, con un picco di 245,6 milioni nella stagione 2020/2021. Grazie a misure di contenimento dei costi e alla riapertura degli stadi, il deficit è stato ridotto a 85,3 milioni nel 2022/2023, con previsioni di un ulteriore miglioramento per l’anno successivo.
Nonostante gli sforzi per riequilibrare i conti, l’Inter continua a fronteggiare una situazione debitoria significativa. Oltre ai debiti finanziari, il club deve far fronte a passività verso fornitori, obbligazioni tributarie e debiti legati all’acquisto di calciatori. La gestione attuale mira a stabilizzare le finanze attraverso una combinazione di riduzione dei costi, incremento dei ricavi e una gestione più oculata delle risorse, con l’obiettivo di garantire la sostenibilità economica nel lungo termine.
Il caso ultras
L’inchiesta “Doppia curva” ha portato all’arresto di esponenti di spicco degli ultras dell’Inter, evidenziando presunti legami con la ‘ndrangheta. Le accuse includono estorsione, traffico di droga e gestione illecita di biglietti. Le indagini hanno rivelato come questi gruppi esercitassero un controllo militare sugli spalti di San Siro, utilizzando intimidazione e violenza.
Inter e Milan, pur non essendo direttamente coinvolti, potrebbero affrontare conseguenze sul piano sportivo. La FIGC ha richiesto gli atti dell’inchiesta per valutare eventuali responsabilità dei club o dei loro tesserati. Le possibili sanzioni variano da multe a penalizzazioni, a seconda della gravità delle condotte accertate.
Report e il duro attacco dei tifosi
L’inchiesta della trasmissione televisiva “Report” ha sottolineato che, nel 2020, l’Inter presentava un debito di 800 milioni di euro a fronte di ricavi per 370 milioni, con un capitale negativo di 162 milioni nel 2023, ridotto a 100 milioni nel 2024. Questa situazione avrebbe reso il club tecnicamente insolvente, richiedendo interventi finanziari esterni per evitare la liquidazione.
“Report” ha anche evidenziato possibili pressioni esercitate su organi di controllo, come la Covisoc, per evitare sanzioni che avrebbero potuto compromettere l’iscrizione dell’Inter al campionato di Serie A. Per questo molti tifosi si sono scagliati sui social, criticando anche la decisione del sindaco di Milano Beppe Sala di dare il prestigioso Ambrogino d’oro alla società nerazzurra.