Inter, contatto diretto con la ‘ndrangheta: la polizia ha smascherato tutto | Sono già cominciati gli arresti

97
Simone Inzaghi (LaPresse) Goalsicilia

Continua la bufera attorno all’Inter a causa dell’inchiesta che vede coinvolte la curva di San Siro e presunti rapporti con la criminalità. 

Nel corso degli ultimi mesi, l’Inter è stata al centro di un’inchiesta riguardante le attività dei suoi gruppi ultras al San Siro. Le autorità hanno avviato indagini approfondite per far luce su presunti comportamenti illeciti all’interno della tifoseria organizzata nerazzurra. L’obiettivo principale è stato quello di smantellare eventuali reti criminali che potrebbero aver influenzato l’ordine pubblico durante le partite casalinghe dell’Inter.

Le indagini hanno portato alla luce una serie di attività sospette, tra cui il bagarinaggio dei biglietti, l’estorsione ai danni di commercianti locali e il traffico di sostanze stupefacenti. Secondo le fonti investigative, alcuni membri di spicco degli ultras avrebbero utilizzato la loro posizione per controllare il mercato nero dei biglietti, rivendendoli a prezzi esorbitanti e minacciando chiunque tentasse di opporsi.

Un altro aspetto rilevante dell’inchiesta riguarda la gestione dei parcheggi intorno al San Siro. Si sospetta che alcuni ultras abbiano imposto tariffe non autorizzate agli automobilisti, appropriandosi illegalmente di aree destinate al parcheggio pubblico. Queste pratiche avrebbero fruttato ingenti guadagni illeciti, contribuendo a finanziare ulteriori attività criminali.

In risposta a queste accuse, la società Inter ha dichiarato la propria estraneità ai fatti contestati, condannando fermamente qualsiasi forma di violenza e illegalità. Il club ha espresso piena collaborazione con le forze dell’ordine, mettendo a disposizione tutte le informazioni necessarie per facilitare le indagini. Nel frattempo, sono state adottate misure restrittive nei confronti dei tifosi coinvolti, tra cui il divieto di accesso allo stadio e la revoca di abbonamenti.

Inchiesta parallela della Procura Federale

Così come riporta “Sportmediaset” la Procura Federale ha avviato un’inchiesta sui presunti rapporti tra l’Inter e i gruppi ultras, focalizzandosi su possibili violazioni delle norme federali da parte del club e dei suoi tesserati. Tra i tesserati coinvolti figurano nomi di rilievo come Javier Zanetti, Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, che sono stati ascoltati dalla Procura.

Per quanto riguarda le possibili sanzioni, l’Inter potrebbe affrontare una multa compresa tra 10.000 e 50.000 euro. I tesserati coinvolti rischiano squalifiche o inibizioni, a seconda della gravità delle infrazioni accertate. È possibile che le parti optino per un patteggiamento, il quale consentirebbe una riduzione della pena ed eviterebbe un processo sportivo completo.

Tifosi Inter (LaPresse) Goalsicilia

Il coinvolgimento dei tesserati

L’arresto di Giuseppe Caminiti, noto come “Pino”, ha rivelato legami tra il gestore dei parcheggi di San Siro e diverse figure dell’Inter. L’analisi del suo cellulare, così come riporta “Sportmediaset” ha evidenziato contatti con Tommaso Inzaghi, figlio dell’allenatore Simone Inzaghi, e con i calciatori Çalhanoglu, Frattesi, Bastoni e Barella. Questi rapporti si basavano su scambi di favori, come l’ottenimento di posti auto riservati in cambio di biglietti o maglie autografate.

In particolare, Tommaso Inzaghi ha procurato a Caminiti un biglietto per la partita Inter-Lazio del maggio 2024, esprimendo gratitudine con un messaggio: “Ci sei sempre stato accanto, cercherò sempre di farti un favore… io e mio padre”. Frattesi ha richiesto un posto auto per sua madre, offrendo in cambio una maglia firmata, mentre Bastoni ha fornito maglie autografate per assicurare parcheggi per i suoi familiari.