Insulti e offese? L’Acireale risponde alla Vibonese: “Società corretta, ma da un loro tesserato atteggiamento provocatorio”
La US Vibonese Calcio, con un post pubblicato sulla pagina Facebook del presidente Pippo Caffo, ha denunciato comportamenti scorretti da parte della SSD Città di Acireale 1946 durante e dopo il match di Serie D terminato 3-2 a favore dei siciliani. Secondo quanto riportato, il direttore sportivo Ettore Meli e altri tesserati calabresi sarebbero stati vittime di aggressioni verbali e fisiche.
“Accettiamo sempre il verdetto del campo, anche quando è amaro – si legge nel post – ma non possiamo tacere di fronte a insulti, minacce e persino aggressioni fisiche da parte di alcuni rappresentanti dell’Acireale. Questo è inaccettabile e non rappresenta lo sport che amiamo e vogliamo difendere”.
La replica dell’Acireale
Non si è fatta attendere la risposta della SSD Città di Acireale 1946, che, in una nota ufficiale, ha stigmatizzato l’accaduto, attribuendo la responsabilità a un singolo tesserato della Vibonese. “L’episodio che ha generato il parapiglia è stato causato dal comportamento scorretto di un calciatore della società calabrese – scrive l’Acireale – il quale ha spinto un nostro tesserato che si stava riscaldando, provocando la caduta visibile nel video diffuso. Siamo dispiaciuti che il filmato non sia stato mostrato nella sua interezza, poiché avrebbe chiarito che l’intervento del nostro presidente Di Mauro era finalizzato a riportare la calma, non ad attaccare”.
Inoltre, l’Acireale ha voluto ribadire il rispetto per la Vibonese, sottolineando di aver concesso agli accreditati della società ospite l’accesso alla tribuna, andando oltre le normali disposizioni “per dimostrare apprezzamento e ospitalità”.
Chiusura e mano tesa
La società granata ha concluso il comunicato esprimendo il desiderio di lasciarsi alle spalle la vicenda: “Siamo rammaricati per quanto accaduto e speriamo che episodi simili non si ripetano in futuro. Tendiamo la mano alla Vibonese, invitando tutti a continuare a promuovere i valori di correttezza e buonsenso che il calcio deve rappresentare”.
La situazione resta tesa, ma entrambe le società sembrano concordare sull’importanza di evitare ulteriori tensioni, auspicando un ritorno alla serenità.