Infortunio incurabile: “Mi hanno consigliato la protesi” | Lascia il tennis dopo la vittoria
Pesante diagnosi per il campione di tennis, sarà costretto ad affrontare una dura operazione per tornare a camminare.
La storia dello sport è ricca di esempi di atleti che, nonostante la perdita di un arto, sono riusciti a continuare a competere grazie a protesi innovative e a un’incredibile forza di volontà. Tra i tennisti, Brad Parks è uno dei nomi più noti. Dopo un incidente sugli sci che lo costrinse a utilizzare una sedia a rotelle, Parks non si arrese e divenne uno dei pionieri del tennis in carrozzina. Nonostante non fosse un amputato, la sua capacità di adattarsi al nuovo mezzo e di promuovere il tennis adattato ha ispirato molti atleti nella stessa situazione.
Un esempio più recente è quello del tennista statunitense Alex Hunt, nato senza l’avambraccio sinistro. Grazie a una protesi, è riuscito a competere nel circuito professionistico, dimostrando che la mancanza di un arto non è necessariamente un ostacolo insormontabile per chi ha talento e determinazione. Fuori dal tennis, atleti come Oscar Pistorius, noto velocista paralimpico, hanno portato all’attenzione globale le potenzialità delle protesi sportive, utilizzando lame in fibra di carbonio per competere ai massimi livelli.
Anche negli sport di squadra, non mancano storie di resilienza. Zac Brooks, giocatore di football americano, ha perso una gamba in un incidente stradale ma è tornato in campo con una protesi all’avanguardia, mostrando che l’uso di tecnologie avanzate può ridurre drasticamente il divario tra atleti con disabilità e normodotati. Nel mondo del golf, Casey Martin, affetto da una malformazione congenita, ha continuato a competere grazie a una protesi e al permesso di utilizzare un golf cart durante i tornei.
Questi esempi testimoniano che l’uso delle protesi nello sport non è solo una soluzione tecnica, ma anche un simbolo di speranza e determinazione. Gli atleti che scelgono di continuare, nonostante le avversità, ridefiniscono continuamente i limiti delle possibilità umane.
Dolore cronico alla gamba
Dopo tantissime operazioni, a causa di un dolore costante alla gamba, il tennista a 26 anni sarà costretto a prendere una decisione difficile. Spesso i dolori ad un arto sono collegati a problemi ben più gravi, ma in questo caso nessun medico è riuscito a dare una spiegazione certa e sicura.
Juan Martin del Potro, il tennista 36enne che giocherà presto contro Djokovic, ha spiegato sui social che il dolore che lo affligge da tempo è come un incubo. Ha aggiunto “La mia vita era piena di sport, non solo il tennis, ma adesso sono quello che quando giocano gli amici porta il mate o fa i video, il dolore mi accompagna sempre”.
Tanti interventi e addio al tennis
del Potro giocherà un match esibizione contro Djokovic prima di fermarsi. Il tennista, che ha vinto gli US Open nel 2009 e ha vinto due medaglie olimpiche a Londra 2012 e Rio 2016, è considerato uno dei tennisti argentini più forti della storia.
Operato per ben cinque volte al ginocchio, la prima nel 2019, è lui stesso a raccontare l’iter: “Mi hanno fatto oltre 100 iniezioni, tanti prelievi di liquido, recentemente mi hanno infilato un ago di 40 cm nel femore senza anestesia, non ne posso più perché il dolore continua”. La mossa finale è una protesi, ma dovrà aspettare ancora alcuni anni perché il consiglio medico è farlo dopo i 50 anni.