Infantino a GS.it: “Non ho accordi con nessuno. Avevo dato precedenza all’Acireale, però ad oggi sono deluso…”

È considerato tra i migliori allenatori del panorama calcistico siciliano e nell’ultima stagione sulla panchina dell’Acireale, viste le varie vicissitudini, ha condotto la squadra ad una grande stagione. Ci riferiamo a Pietro Infantino, allenatore che non ha bisogno di presentazioni. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, queste le sue parole a Goalsicilia.it. (foto Puccio Rotella)

Mister, partiamo da quest’ultima stagione…

“Annata più che travagliata ma condita anche da grandi soddisfazioni. Quando la gente ti riconosce serietà, professionalità ed onestà è il miglior contributo che puoi ricevere. Solo chi ha vissuto questa stagione sa cosa abbiamo passato”.

Il gesto di donare il tuo ultimo stipendio a quelle famiglie acesi che non possono permettersi un abbonamento…

“È un modo per ricambiare l’affetto che ho ricevuto e che ha ricevuto la squadra. Sempre più spesso si pensa ai soldi tralasciando certi valori che, per me, sono essenziali”.

Ti aspettavi questo affetto nei tuoi confronti dalla piazza acese?

“Sì, ci avrei scommesso. La piazza ha capito che la squadra, nonostante le mille difficoltà, non ha mai mollato. I supporters si sono calati nella nostra situazione e di fatto siamo diventati un’unica cosa. Questa simbiosi ci ha permesso di concludere il campionato con grandissima dignità. I tifosi hanno capito che la squadra aveva messo al primo posto l’orgoglio ed il rispetto per questa maglia”.

Probabilmente il 99% delle squadre, in una situazione del genere, sarebbero arrivate in zona retrocessione…

“Proprio per questo devo ringraziare i miei uomini, non solo giocatori, per quello che hanno fatto”.

Col senno del poi, tornassi indietro, accetteresti l’Acireale?

“Non per presunzione, ma con molti altri miei colleghi in panchina non si sarebbe concluso il campionato. Dico questo perché conosco bene l’ambiente e la città, io sono stato una garanzia di impegno pe l’Acireale. Quindi sì, tornassi indietro accetterei, perché ho dato una mano ad una città che mi ha dato tanto”.

Mister con queste parole rischi di farti fare una statua…

“Ci sono società in Sicilia che hanno una storia alle spalle e hanno difficoltà. Ovunque sono stato mi riconoscono come persona seria. È giusto dimostrare quanto vali in campo, ma sotto l’aspetto di impegno e comportamento sono felice di aver lasciato buoni ricordi ovunque”.

Una filosofia d’altri tempi purtroppo…

“Qualche tempo fa un direttore mi ha detto ‘Deve giocare X’. Io ho risposto che quando sono andato via da casa, nel 1982, un omone di due metri mi ha detto ‘Ricordati di fare l’uomo, non l’allenatore’. Non potrò mai tradire la memoria di mio padre pur di allenare. Non ho mai sputato dove ho mangiato, per me l’aspetto dignità conta prima di ogni altro”.

I tifosi acesi sperano in una tua riconferma. È da escludere?

“Qui c’è da fare un discorso. Ho ricevuto tante chiamate e ho risposto che fino ad un certo periodo la mia priorità era Acireale, lo dovevo a queste persone che negli ultimi due mesi della scorsa stagione sono state al mio fianco. Ho un solo rammarico sull’esperienza dell’Acireale…”.

Dimmi mister…

“Siamo stati maltrattati e addirittura deferiti in Federazione. Dopo la partita con il Gela, ultima di campionato, abbiamo chiesto se dovevamo continuare ad allenarci o meno e la società ha risposto dicendo che eravamo liberi. Invece ci hanno segnalato in Lega, dicendo che non eravamo nel nostro posto di lavoro. Una delusione che porto dentro e mi dispiace che ad oggi non è stato ancora riconosciuto questo errore”.

Quindi il poter tornare ad Acireale è possibile solo se si resetta tutto…

“Perfetto. Bisogna riconoscere l’errore che si è fatto nei nostri confronti, lasciando davvero perdere i sette stipendi che avanziamo perché si può risolvere, ma la macchia del deferimento è gravissima. Questa situazione può essere cancellata dalla società, che sa cosa abbiamo fatto e cosa abbiamo passato l’anno scorso”.

C’è stato qualche contatto sotto questo punto di vista?

“Io i messaggi li ho mandati, pretendo questo. Ho dato tutto quello che avevo e merito grande rispetto, come tutti quelli che sono stati con me”.

Torno al mercato: sei stato accostato a mezza Sicilia…

“(ride, ndr) Il mercato delle panchine è così”.

Oggi è trapelato il rumors che stai per firmare con l’Igea Virtus…

“In questo momento non ho nessuna trattativa in fase avanzata con nessuna squadra. Escludendo Peppe Pagana, che ha dichiarato che segue il patron Alì, e Nicola Terranova che è andato al Canicattì, non è un caso che io, Peppe Raffaele e Giacomo Modica siamo accostati a tante squadre. Abbiamo fatto un certo tipo di campionato e quindi i nostri nomi girano. Dal dire al fare passa tanto però”.

Quindi l’accordo con l’Igea non è reale?

“Smentisco. Non ho parlato con nessuno. Magari accostano il mio nome a persone che sono state con me quest’anno, ma non siamo un pacchetto completo, io faccio le mie valutazioni prima di prendere qualsiasi decisione”.

Quindi la priorità all’Acireale è scaduta…

“Inizialmente avevo dato come termine ultimo il 10 giugno, poi ho capito le esigenze societarie e avevo dato come deadline il termine delle sottoscrizioni. Ad oggi però non ho avuto nessun segnale, soprattutto dal punto di vista della cancellazione di quella macchia, quindi sono sul mercato. Se vogliono riaprire questo tipo di discorso devono cancellare la macchia, ribadisco”.

Insomma non c’è più la “prelazione”…

“L’Acireale ha la precedenza se prima cancella l’ormai famosa macchia, è una cosa che trovo scandalosa, non posso digerirla. Partendo da questo ho dato la disponibilità, anche perché il budget che ci sarà non è importante. Ho solo chiesto che ci siano i presupposti per fare calcio come si deve, se si promette qualcosa bisogna mantenerla”.

Correggimi se sbaglio: se tra 10 minuti ti chiama una società, mettendoti sul piatto qualcosa di serio, tu non dici più aspetto l’Acireale. Giusto?

“Ribadisco, avevo dato come termine ultimo prima il 10 giugno, poi il 20, oggi è il 22 e non ho avuto notizie. Ovviamente se arrivasse questa chiamata la valuterei, perché ad oggi non c’è risposta dall’Acireale, né nel senso della macchia né per il progetto futuro”.  

Published by
Dario Li Vigni