Nuovo appuntamento con la rubrica “Il Trapani visto da…” targata Goalsicilia.it. Protagonista Salvatore Puccio, che ci dice la sua sulla situazione in casa granata:
Salvatore, finite le vacanze è il momento di tracciare una linea. Il Trapani ha chiuso il girone d’andata in ultima posizione, cosa non ha funzionato in questa prima parte di stagione?
“Tante cose! A partire dalla decisione inaspettata di Daniele Faggiano di lasciare Trapani per approdare a Palermo. Il ds salentino rappresentava il deus ex machina della società di via Orlandini, che si è trovata spiazzata ed impreparata al dopo Faggiano. E’ arrivato un ds, tale Pasquale Sensibile, che con la piazza di Trapani non aveva nulla da spartire, prendendo dei giocatori che in questo scorcio di torneo hanno dimostrato molti limiti per giocare nel campionato cadetto. Altro errore di valutazione (ma questo dettato dall’inesperienza della società), non avere considerato che dopo un campionato stellare, come quello scorso, poteva essere difficile ripetersi. Quindi a giugno con tutte le richieste che avevano, dopo avere disputato l’ottimo campionato che tutti abbiamo visto, Citro e Petkovic dovevano essere ceduti e con gli introiti della loro cessione si potevano acquistare quei quattro-cinque giocatori più utili alla causa del Trapani (fame e sete di vittorie). Ma alla cessione dei due attaccanti ha posto il veto Serse Cosmi, convinto forse che lasciando la stessa intelaiatura di squadra, con qualche innesto importante, fosse possible ripetere il campionato di vertice dello scorso anno (da un allenatore della sua esperienza non me l’aspettavo proprio). Allenatore a cui il patron Morace velleitariamente ha rinnovato il contratto per altri due anni. Altro errore di inesperienza della società, che adesso dopo l’esonero del tecnico perugino, si ritrova a doverlo pagare fino a giugno 2018. Quando con un po’ di preveggenza il contratto gli si doveva rinnovare per un solo anno. Poi non ha funzionato la squadra, i giocatori. Quelli rimasti, che hanno sfiorato la serie A nel campionato scorso, sono diventati dei brocchi e i nuovi arrivati hanno dimostrato molti limiti a giocare in serie B. E dulcis in fundo il disastro Guerrieri, il guardapali della porta granata, che tutto ha fatto in questo girone di andata tranne che difendere la sua porta. Purtroppo è brutto dire queste cose, ma credimi non è soltanto un mio pensiero, ma un dato di fatto che per le papere di Guerrieri il Trapani abbia lasciato per strada fin qui circa 8-9 punti. Punti che a quest’ ora avrebbero permesso ai granata di trovarsi in una ben più comoda posizione di classifica”.
Il Trapani sta perdendo pezzi in uscita. Via De Cenco, Scozzarella, Machin e Ferretti, sul piede di partenza anche Citro e Petkovic. Chi arriva per rinforzare la squadra?
“Siamo solo agli inizi del mercato di riparazione e il primo obiettivo del nuovo ds Salvatori era quello di trovare un portiere che desse sicurezza a tutto il reparto. E’ arrivato Mirko Pigliacelli, un estremo difensore di sicuro affidamento che nelle ultime due stagioni rispettivamente ha difeso le porte di Frosinone, promosso in serie A e quella della Pro Vercelli, contribuendo con 39 presenze alla salvezza dei piemontesi. Il secondo rinforzo si chiama Fausto Rossi, scuola Juventus. Atleta di sicuro affidamento visto il suo curriculum. Anche lui insieme a Pigliacelli la scorsa stagione ha contribuito alla salvezza della Pro Vercelli con 20 presenze e un gol. Voluto fortemente da Calori, che lo ha allenato nella stagione 2012 al Brescia, Fausto Rossi sarà il nuovo playmaker del Trapani, ricoprendo quel ruolo di regista che è stato di Matteo Scozzarella, approdato nei giorni scorsi al Parma di Daniele Faggiano. E da qualche ora è stato ufficializzato il passaggio a titolo definitivo del centrocampista Federico Maracchi, proveniente dalla Feralpisalò, Lega Pro, con un passato tra la cadetteria con la Triestina, allenata allora da Ronaldo Maran, attuale tecnico del Chievo. A oggi sono questi ufficialmente i primi acquisti del Trapani. Naturalmente il mercato non si ferma qui; non si può fermare qui, se si vuole fare il miracolo. Ma il saggio ds Salvatori si sta muovendo nei meandri di un difficile mercato di gennaio, con cautela e ponderazione, affinchè possa indovinare le pedine giuste per la causa del Trapani. Visto l’inizio, posso dire che il buongiorno si vede dal mattino!”.
Come stanno vivendo i tifosi questo momento, che è indubbiamente il peggiore dell’intera gestione Morace? La dirigenza sta facendo qualcosa nel concreto?
“C’è stato un altro momento, ancora peggiore, della gestione Morace. Quando all’inizio della sua presidenza, la squadra retrocesse dalla serie D all’Eccellenza. Ma quelli erano altri tempi. Il tifoso granata convive con la sua squadra, condividendone gioie e dolori. Alcuni sono rassegnati alla retrocessione e speranzosi di un pronto ritorno nella cadetteria. Altri cotti, innamorati pazzi di questo Trapani, hanno il cuore pieno di speranza che il miracolo possa avverarsi. La società ha già fatto qualcosa, al di là della sua inesperienza. Ha esonerato Cosmi (anche se doveva farlo un po’ prima), ingaggiando un allenatore serio ed esperto come Alessanro Calori: per accettare la scommessa vuol dire che crede fermamente nel miracolo. Gli ha affiancato un ds, Fabrizio Salvatori, che a pelle mi è sembrato subito una persona seria, che sa il fatto suo, con le idee chiare su quello che c’è da fare per il Trapani: convincere, vista la situazione in cui versano i granata, i giocatori a venire a giocare in una squadra ultima in classifica. Visti i primi acquisti credo ci stia riuscendo. Poi di concreto il patron Morace ha messo a disposizione di Salvatori un gruzzoletto di denaro necessario per rinforzare la squadra, che va ad aggiungersi agli introiti che arriveranno dalla vendita di qualche illustre giocatore granata”.