Il Trapani soffre ma torna a sorridere

C’è voluta una perla di Taugourdeau per conquistare una vittoria che mancava al Trapani da tre turni, in una partita che solo su un tiro piazzato poteva sbloccarsi visto quello che le due compagini hanno messo in vetrina. Praticamente il 4-3-3 di Italiano ha annullato il 3-4-3 di Modesto e ne è uscita fuori una partita molto tattica in cui i granata sono riusciti a neutralizzare il palleggio, il miglior fraseggio del Rende, riuscendo soprattutto nel primo tempo ad uscire bene senza correre nessun rischio dal pressing alto portato dai calabresi, aggressivi fin dalle prime battute quando sono riusciti a creare la loro vera unica palla gol della partita, sciupata clamorosamente da Giannotta a portiere battuto.

Per la prima volta al “Provinciale” l’undici di Italiano non è riuscito a imporre il suo gioco e dominare l’avversario. Ha subito invece la maggiore vitalità e la maggiore verve dell’undici di Modesto, la migliore formazione vista quest’anno a Trapani ( che bisogna dire, non avrebbe meritato la sconfitta), piena di giovani promettenti che l’allenatore calabrese fa giocare bene e che al “Provinciale” ha confermato di meritare il posto che occupa in classifica.

È stata una partita opposta di quella vista contro la Juve Stabia in cui i granata hanno dominato per l’intero arco dell’incontro e non riuscendo a concretizzare la gran mole di gioco prodotta, hanno finito per perdere la gara. Contro il Rende hanno subìto per 80′ l’avversario, capitalizzando al massimo quei pochi minuti propizi per passare.

Infatti dopo il primo quarto d’ora di sofferenza i granata hanno alzato un po’ il baricentro, andando a pressare l’ avversario, riuscendo a recuperare qualche pallone in mediana. E proprio da un recupero di Tagourdeau che veniva atterrato prima dell’ingresso nell’area sacra, nasceva il vantaggio dei padroni di casa.

Punizione dalla mattonella preferita dal francese e palla nel sette alla sinistra di Borsellini. Un Trapani cinico, dunque, che dal vantaggio in poi ha subito il ritorno di un Rende che ha fatto la partita creando delle situazioni di gioco importanti ma che non è riuscito mai a rendersi pericoloso. Merito di un Trapani disposto bene tatticamente, unito e compatto, che stavolta non ha avuto sbavature in una difesa in cui ha giganteggiato Costa Ferreira, chiamato ancora una volta da Italiano a ricoprire un ruolo non suo di terzino sinistro.

Ma la truppa di Italiano ci ha messo pure il cuore e la voglia di vincere a tutti i costi un match che se non fosse stato per il troppo egoismo di Nzola prima e Dambros dopo (giustamente richiamati dal loro allenatore), poteva finire con un risultato più rotondo. Infatti dopo una partita giocata ad alti ritmi il calo fisiologico della squadra di Modesto ha permesso ai locali di rendersi pericolosi in qualche azione.

Ma nulla di fatto, il Trapani seppur di misura, è ritornato alla vittoria, quello che mister Italiano voleva alla vigilia. Una vittoria importante, tre punti di platino conquistati, tra l’altro, contro una diretta concorrente per la conquista di “certi traguardi“. Una vittoria che permette ai granata di conquistare il 2^ posto in classifica agguantando proprio i calabresi con due giornate ancora da giocare per finire il girone d’andata.

E se la prossima partita a Pagani può considerarsi alla portata della compagine di mister Italiano, visto che la Paganese occupa l’ultimo posto in classifica, quella contro il Catanzaro, compagine costruita per vincere, di scena al “Provinciale” nell’ultima giornata, potrà farci capire quale sarà il ruolo del Trapani di Italiano in questo campionato.

Salvatore Puccio

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