Il punto sul Catania di… Carlino: “Spiego colpe società, Lucarelli, giocatori. Futuro? Sulla panchina vedrei bene…”

Torna la rubrica di approfondimento sul Catania targata Goalsicilia.it. Protagonista il collega Andrea Carlino, collaboratore di “Tuttomercatoweb”, che ci parla della situazione in casa rossazzurra.

Parto dalla fine: il Siena ha meritato la finale?

“Sì, chi vince merita sempre o quasi. Al netto di qualche situazione fortunosa (la papera di Pisseri all’andata, la traversa di Lodi al ritorno) il Catania deve riconoscere che l’avversario è riuscito, anche in inferiorità numerica, a resistere. L’atteggiamento è stato quello giusto, con pressing alto e copertura degli spazi. In campo i bianconeri hanno dato il massimo. Con un pizzico di fortuna, ma il Siena ha meritato la finale”.

Quali colpe ha Lucarelli?

“La semifinale di ritorno è il manifesto della stagione del Catania. Un primo tempo ‘regalato’ all’avversario, poi la svolta con il 4-3-3. Lucarelli si farà, avrà una buona carriera come allenatore, ma alcune scelte, però, non hanno convinto, in primis quella di Caccavallo in attacco. Le colpe sul fallimento nei play off sono da dividere equamente tra società, tecnico e giocatori”.

Quali colpe ha la società?

“In attacco è mancato un vero bomber: per fortuna Curiale ha disputato la miglior stagione della carriera, ma Ripa ha deluso tanto malgrado i 7 gol segnati (tutti in trasferta, però). Sugli esterni Semenzato ha fallito e solo alla fine si è davvero puntati su Porcino, sacrificando Marchese, in realtà in decisa flessione nell’ultima parte di stagione”.

Quali colpe attribuire ai giocatori?

“L’atteggiamento, alle volte, è stato un po’ sufficiente, altre volte troppo sensibile alle sollecitazioni esterne. Il Catania è come un bella macchina, ma dall’equilibrio instabile. Capace di andare a 150 km/h come andare fuori strada in un attimo. Alcuni giocatori hanno reso al di sotto delle aspettative, come Di Grazia o Russotto, ma anche Semenzato e Marchese dovevano dare di più. Mazzarani, purtroppo, è stato molto discontinuo e nel ruolo di mezzala non ha reso come auspicava la società”.

Che futuro per il Catania?

“Il futuro non è ancora definito. Ci basiamo sulle parole di Lo Monaco: ‘Anche in caso di eliminazione la società continuerà’. Dunque è possibile un nuovo assalto alla C, ma molto potrebbe cambiare e non solo nella rosa anche nei quadri societari. Sono, però, situazioni in divenire ed è prematuro sbilanciarsi. La situazione economica del Catania è nettamente migliorata dal 2015 quando la società era sull’orlo del fallimento. Tanto è stato fatto dopo la bufera dei Treni del Gol, ma ancora rimane del lavoro per consolidare e mettere al sicuro il sodalizio rossazzurro. Superare lo step dell’iscrizione al campionato senza traumi darà l’esatta dimensione delle ambizioni degli etnei”.

Tra i giocatori, secondo te chi andrà via? E se andasse via Lucarelli chi vedresti bene in panchina?

“Potrebbero andare quelli che hanno mercato: da Pisseri a Di Grazia passando per Bogdan. In bilico Ripa, mentre Porcino dovrebbe passare alla Cremonese, mentre Rizzo torna alla Salernitana per fine prestito. Lodi e Biagianti continueranno, ma avranno un anno in più sulle gambe: servono, dunque, sostituti di livello. Lucarelli? Il tecnico ha dato la disponibilità a rimanere, ma domenica sera a fine conferenza stampa sembrava più un clima da festa d’addio. Si è sempre considerato sulla graticola, sempre in equilibrio precario. La traversa di Mazzarani può significare la conclusione della sua avventura in Sicilia. Chi dopo di lui? Un tecnico di categoria come Padalino o come Tedino, autore di un’ottima stagione a Pordenone, ma esonerato a Palermo. Si vocifera di un ritorno di fiamma per Marino, ma farlo scendere in C non sarà sempre e si è parlato anche di Grassadonia… Vedremo”.

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Dario Li Vigni