“Il corpo non risponde agli impulsi”: la malattia ha distrutto la sua vita | Dalla Roma all’addio al calcio

L’ex Roma ha parlato del difficile periodo che ha vissuto dal punto di vista della salute. Momenti drammatici e tanta paura.
Il mondo del calcio, purtroppo, non è immune dalle malattie gravi. Molti giocatori, nel corso della loro carriera o dopo il ritiro, hanno dovuto affrontare battaglie difficili contro patologie che hanno messo a dura prova la loro forza e il loro spirito.
Uno degli esempi più toccanti è quello di Stefano Borgonovo, ex attaccante di Fiorentina e Milan, scomparso nel 2013 a causa della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Borgonovo ha combattuto con coraggio la malattia, diventando un simbolo della lotta contro la SLA e contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di sostenere la ricerca.
Anche Francesco Acerbi, difensore dell’Inter, ha dovuto superare un tumore al testicolo. Diagnosticato nel 2013, Acerbi ha affrontato due interventi chirurgici e cicli di chemioterapia, tornando in campo più forte di prima. La sua storia è un esempio di resilienza e determinazione.
Gabriel Batistuta, ex attaccante di Fiorentina e Roma, ha sofferto di gravi problemi alle caviglie, causati dall’usura delle cartilagini. Batistuta ha dovuto sottoporsi a diversi interventi chirurgici e ha convissuto con forti dolori, ma non ha mai perso la sua passione per il calcio. Altri esempi di calciatori che hanno combattuto contro malattie gravi includono Gianluca Vialli, scomparso nel 2023 per un tumore al pancreas.
Il cavernoma celebrale
Il cavernoma cerebrale, o angioma cavernoso, è una malformazione vascolare benigna del sistema nervoso centrale. Si presenta come un ammasso di vasi sanguigni dilatati e irregolari, simili a “caverne” piene di sangue. La fragilità delle pareti di questi vasi può causare micro-emorragie, con conseguenti rischi di deficit neurologici.
Il trattamento del cavernoma dipende dalla sua posizione, dimensione e dai sintomi che provoca. In alcuni casi, può essere sufficiente un monitoraggio periodico. Quando i sintomi sono significativi o il rischio di emorragia è elevato, si può ricorrere alla chirurgia o alla radioterapia stereotassica.

La battaglia dell’ex Roma Castan
In una recente intervista, Leandro Castan ha ripercorso i momenti drammatici che hanno segnato la sua carriera. Durante una partita, i crampi lo tormentavano, ma lui insisteva per giocare. Maicon, intuendo la gravità della situazione, convinse l’allenatore a sostituirlo. Il giorno seguente, i sintomi peggiorarono drasticamente, con vertigini e vomito incessante.
Castan ha raccontato di aver vissuto quindici giorni di puro terrore, durante i quali ha perso quindici chili e temuto per la sua vita. In quel periodo, il calcio era l’ultimo dei suoi pensieri. La malattia, un cavernoma cerebrale, ha infranto i suoi sogni di gloria, costringendolo a un lungo periodo di stop e compromettendo la sua carriera.