Igea Virtus, Raffaele a GS.it: “Bilancio di un’annata esaltante. Tanti miei ragazzi meritano la C, io in futuro…”

Ribaltando ogni pronostico ha condotto la sua Igea Virtus alla vittoria dei play off di Serie D girone I, ma l’obiettivo raggiunto diventa ancora più di spessore pensando che quello iniziale era la salvezza. Ci riferiamo a Peppe Raffaele, allenatore del club di Barcellona Pozzo di Gotto, tra i più stimati (e richiesti) dell’intera categoria. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione, queste le sue parole a Goalsicilia.it. (foto Puccio Rotella)

Mister partiamo col dolce o con l’agrodolce?

“Partiamo con le cose belle”.

Raccontami la roboante vittoria sull’Ercolanese…

“Abbiamo chiuso il nostro anno nel miglior modo possibile. Una grandissima partita da tanti punti di vista, partendo dalla compattezza della squadra, passando dal gioco e arrivando al risultato. Fare tutto ciò quasi a giugno non era facile, c’è una soddisfazione totale”.

Passo alla domanda agrodolce: c’è un pizzico di rammarico per non aver fatto qualcosa di più in campionato?

“No, assolutamente. Come ho detto più volte siamo andati oltre le più rosee aspettative. Tutti i giocatori hanno dato tutto e offerto la migliore performance della propria carriera. Abbiamo sicuramente avuto dei momenti in cui potevamo fare il salto, ma ogni partita è condita di episodi ed è andata così. Onestamente chi è arrivato davanti a noi aveva qualcosina di più”.

Ti chiedo di sbilanciarti: devi fare un album fotografico sull’Igea, chi metti in copertina?

“Non è che non voglio sbilanciarmi, ma davvero credo che in copertina merita di stare tutto il gruppo. Sono stati tutti eccezionali. Per un lungo periodo ci è mancato il capitano (Dall’Oglio, ndr) e nonostante questo dietro siamo rimasti solidi con la grande crescita dei giovani Sarcone, D’Antonio e Santamaria. In mezzo al campo si sono confermati alla grande Pitarresi e Biondo ma si è rivelato determinante anche Gatto che era reduce da esperienze di più basso profilo. Tutti si sono messi in luce, è stata davvero la vittoria di un gruppo e della società che fino alla fine si è dimostrata seria come sempre”.

E Peppe Raffaele sta col gruppo in copertina no?

“(ride, ndr) Io sono quello che cerca di dare le direttive, ma i protagonisti sono i ragazzi. Nei play off tutti ci davano per la squadra ‘cuscinetto’, ancora una volta abbiamo dimostrato con gioco e personalità che volevamo chiudere la stagione con una ciliegina sulla torta”.

Nei play off avete vinto entrambe le partite fuori casa…

“E in tutta la stagione sono ben 10 le vittorie corsare, ulteriore dimostrazione che la squadra voleva fare risultato a prescindere dal campo”.

Guardando lo stato fisico dimostrato anche in Campania vanno fatti tanti complimenti al tuo staff…

“Assolutamente vero. Nell’ultimo mese di campionato magari abbiamo perso qualche punticino, ma ci siamo rigenerati dal punto di vista fisico finalizzando il lavoro ai play off. Allo staff va un grande ringraziamento, fino alla fine abbiamo lavorato tutti con grande puntiglio”.

E adesso?

“Ci riposiamo, stacchiamo la spina e poi si vedrà”.

Quella con l’Ercolanese potrebbe essere stata la tua ultima a Barcellona?

“Credimi, in questo momento sono discorsi che non ha senso fare. Per adesso non conta il futuro di Raffaele, bisogna capire invece quale sarà il futuro del club a livello societario visto che la famiglia Grasso si defila. Vedremo…”.

Torniamo al calcio giocato. Che mano vi ha dato Kosovan arrivato a dicembre?

“È arrivato dopo qualche mese di stop, quindi ha avuto bisogno di recuperare inizialmente la condizione. Gradualmente ha cominciato a fare bene e nelle ultime partite è esploso. Ha un calcio fuori categoria, si è inserito veramente bene col resto del gruppo, è stato un valore aggiunto. Professionismo? Penso che merita, come altri della mia squadra, una chance in Serie C”.

Questa Igea era più forte dell’anno scorso?

“Secondo me sono due squadre molto simili, accomunate dalla stessa filosofia di gioco. Magari l’anno scorso all’andata abbiamo fatto qualche punto in più, quest’anno il contrario. La fisionomia di gioco e lo spirito di gruppo sono simili”:

Forse l’anno scorso c’era Lescano uomo copertina…

“Beh sì, Facundo è arrivato in doppia cifra. Quest’anno i gol sono stati più distribuiti: Kacorri 8 reti, Kosovan e Fioretti 7, Biondo 5 e così via”.  

A prescindere se sarà Igea o meno, che identikit dovrà avere la tua squadra del prossimo anno?

“Beh ogni allenatore si augura di lavorare in una società seria dove c’è rispetto dei ruoli”.

Mister troppo generico, entra più nel dettaglio: ti piacerebbe una squadra a vincere in D o fare il salto in C…

“Davvero credo che ogni allenatore debba lavorare e sperare di avere l’occasione giusta. A me piace lavorare in un contesto che ti dà la possibilità di esprimere le tue idee, come è stato qua finora. Cosa riserva il futuro non lo so, sono tranquillo e si vedrà”.

Published by
Dario Li Vigni