“Sono stati due anni in cui abbiamo ottenuto grandissimi risultati con grandi sacrifici da parte di tutti. Abbiamo una dirigenza e un mister che hanno saputo metterci in grado di fare quello che abbiamo fatto”. L’Igea Virtus, chiude un biennio fantastico in cui ha prima vinto il campionato di Eccellenza e ha poi sfiorato il miracolo in D. Goalsicilia.it ne ha parlato con uno delle bandiere giallorosse, il portiere Giovanni Inferrera (foto Puccio Rotella).
C’è un po’ di rammarico per la stagione appena andata in archivio?
“Credo che la sfortuna abbia giocato un brutto ruolo per noi. Siamo arrivati al momento clou dilaniati dagli infortuni. A Cava però ce la siamo giocata a viso aperto e avremmo potuto vincere anche nei tempi regolamentari. Il rammarico ci sta, fino a gennaio eravamo primi in classifica ma si sa, il calcio vive di momenti e ci sono quelle situazioni in cui non girano le cose nel verso giusto”.
Sembra un po’ inutile questa formula play off di D…
“Se fai il sunto finale, forse un po’ sì. Però se uno li vince, teoricamente ha un punteggio decente per il ripescaggio”.
E’ forse più una vetrina per i giovani…
“Con la regola degli under, la Serie D è tutta una vetrina per i giovani. Vengono magari un po’ di più penalizzati i grandi. Fondamentalmente però dipende dalla forma mentis di ogni allenatore: Raffaele per esempio ha fatto girare un po’ tutti e non si è sentita la differenza tra juniores e grandi, avevamo ragazzi che ci invidiavano tutti. Lescano al Parma è una dimostrazione”.
Per mister Raffaele suonano le sirene di club di categoria superiore…
“Egoisticamente è normale sperare che il mister rimanga. E’ un tecnico preparatissimo e se devo sperare per la sua carriera, mi auguro che possa andare in categorie superiori. Bisogna sempre augurare il meglio e mai fossilizzarsi. Bisogna cogliere le occasioni, se gli arriverà la chiamata, sarà meritata per i risultati che ha fatto e sarà una grande soddisfazione come lo sono stati già questi due anni a Barcellona”.
Ti vedi ancora con addosso la maglia dell’Igea Virtus?
“Amo Barcellona, la città è nel mio cuore. Ho ricevuto un calore fantastico dai tifosi, sono stati stupendi con me. Nell’ultima partita in casa hanno fatto un coro nei miei confronti: li ringrazio perché è stata l’emozione più forte che uno può provare nel calcio, sono quelli i valori veri che il calcio di oggi non ha più. Con la società ci vedremo e ne parleremo”.