Igea, Raffaele a GS.it: ‘’Obiettivo salvezza, ma possiamo toglierci soddisfazioni. Racconto il mio calcio…’’

Se un gruppo di ragazzini che molti addetti ai lavori definiva “decenti per l’Eccellenza” ha fatto benissimo in Serie D nella scorsa stagione il merito è soprattutto suo, anche se non lo ammetterà mai. Ci riferiamo a Peppe Raffaele, riconfermato alla guida dell’Igea Virtus, che da poco tempo ha preso anche il patentino Uefa B. Con lui abbiamo un po’ fatto il punto della situazione, queste le sue parole a Goalsicilia.it. (foto Puccio Rotella)

Mister, cosa significa avere il patentino Uefa B?

“Ho fatto questo corso per potere allenare fino alla Serie C oltre alle giovanili di A e B. È stato un bel corso, avevo come colleghi ex calciatori anche importanti e abbiamo formato un bel gruppo. Tra l’altro siamo rimasti ancora in buoni rapporti, gente davvero umile, giusto per citare qualcuno Cambiasso, D’Agostino, Mascara, Zampagna, l’ex Reggina Vargas, Kallon, Ba, Maresca e così via. Spesso uscivamo anche la sera insieme per parlare delle nostre vite, bello veramente”.

Per chi tifi?

“Tifo per la mia squadra”.

Dai mister…

“Davvero, tifo per la mia squadra e per il calcio siciliano, non sono mai stato sostenitore di squadre che non siano della mia terra. Spero che possa tornare a fare innamorare di calcio i giovani d’oggi, come era per noi in passato. La nostra terra, che è bellissima, può crescere anche così. Speriamo di tornare ad avere presto tre squadre in serie A, qualcuna in B e così via”.

L’anno scorso tutto bene, ma c’è anche solo un piccolo rimpiantino?

“Uhm, no onestamente no. Abbiamo fatto un percorso impronosticabile ad inizio annata, tutto benissimo. Certo se anziché al 100% avessimo fatto bene al 110% magari potevamo lottare fino alla fine per traguardi enormi. Abbiamo però avuto tre infortuni seri, Biondo, Pitarresi e Di Stefano, con questa situazione era difficile fare meglio. Quindi rimpianti quasi nulli, anzi tante soddisfazioni che speriamo di toglierci anche quest’anno”.

Alcuni giocatori, che erano ritenuti decenti per l’Eccellenza, hanno fatto gola nel mercato estivo anche in Serie C. Un pizzico di merito te lo prendi?

“Quando le cose vanno bene i meriti vanno divisi tra tutti. Dalla società che lavora seriamente, all’ambiente che sta vicino alla squadra, alla maturità di chi sa vedere i momenti del campionato e ai calciatori stessi”.

Quando le cose vanno male però la colpa è spesso data solo all’allenatore…

“Questa è una prassi, chi vuole fare questo lavoro sa che è così. Per quello, nei momenti di difficoltà, noi tecnici dobbiamo rimanere lucidi al massimo per capire come superarli. Il nostro lavoro è questo, sappiamo che è così e dobbiamo accettarlo”.

Per voi questa stagione è più complicata della scorsa…

“Assolutamente sì. L’anno scorso si è fatto benissimo: 65 punti da neopromossa, con una rosa bene o male riconfermata dall’Eccellenza puntellata da qualche giovane, non era facile. Quest’anno, ricostruendo, si parte in sordina, convivendo col ricordo dello scorso anno per continuare a fare bene”.

Obiettivo…

“Ovviamente è la salvezza. Non è però l’unico. Abbiamo l’obiettivo di fare emergere i giovani e confermare il valore dei 5/6 giocatori d’esperienza. D’esperienza poi tra virgolette, visto che a parte il portiere che è classe 1988, tutti gli altri sono dal 1990 in giù. Non possiamo cercare giocatori che vanno fuori budget, ma cercare di fare il massimo con il materiale umano che abbiamo, puntando su aspetti motivazionali e caratteriali”.

L’anno scorso hai lanciato Lescano che è stato preso dal Parma in B e girato in prestito in C al Siena. Quest’anno c’è un Kacorri già in rampa di lancio…

“Lescano ha fatto 15 gol, Kacorri ha fatto 2 gol in quattro partite ma ha anche colpito tre legni. Se continua così in termini realizzativi può arrivare in doppia cifra. È un giocatore molto fisico, molto generoso, che ha già una buona lettura delle situazioni di gioco nonostante sia un 1998. Se matura sotto porta andrà sicuramente in doppia cifra, in prospettiva può diventare importante”.

Qualcuno lo ha paragonato per caratteristiche a Ibrahimovic…

“Non diciamo queste cose, ancora è giovane e ha ampi margini di miglioramento. Come caratteristiche più che Ibra mi sembra un Vieri, un torello”.  

Sconfitta con l’Acireale di domenica scorsa…

“Non è andato solo il risultato. L’Igea ha fatto una grande partita, ha avuto parecchie situazioni per passare in vantaggio e poi come spesso succede nel calcio si è beffati da un episodio nel finale. Abbiamo dimostrato ancora una volta che, pur essendo fuori casa e contro un avversario importante, giochiamo sempre per vincere. Questa volta non è arrivato il risultato però è una sconfitta che dà la consapevolezza che, migliorando piccole cose ed essendo più cinici, possiamo toglierci qualche soddisfazione”.

In ogni caso sei soddisfatto di questo avvio di stagione?

“Abbiamo raccolto 12 punti e non sono pochi. Anche fuori casa abbiamo sempre preso gli apprezzamenti degli avversari. Per esempio abbiamo pareggiato con la Nocerina, che tra le mura amiche ha sempre vinto, idem col Gela. Stiamo dimostrando maturità ma siamo solo all’inizio, dopo una caduta voglio vedere il carattere e la reazione”.  

Domenica sfida con la Cittanovese, vista la classifica può essere già un nodo cruciale della stagione?

“Sono sincero Dario, noi dobbiamo vivere alla giornata. Non dobbiamo guardare in alto o in basso, ma pensare a partita dopo partita cercando sempre di vincere. A volte le partite non sono decisive neanche a cinque giornate dalla fine. Adesso siamo in costruzione per capire la nostra forza, le vittorie aiutano ad avere più autostima proprio perché siamo giovani”.

Qualcun altro al posto tuo in estate avrebbe lasciato l’Igea pensando che meglio di quanto fatto non si potrà fare. Tu come mai hai deciso di restare?

“Attualmente Raffaele sta all’Igea come l’Igea sta a Raffaele. Mi muoverei da qui solo per una situazione che può essere importante, a prescindere dal nome, solo per una crescita professionale. Qua si fa calcio in maniera propositiva, si sta bene. Se arriverà una chiamata dalla categoria superiore si valuterà, ma l’Igea a livello di quarta serie deve essere considerata tra i migliori club. Mi consentono di lavorare bene, applicando le mie idee e mi piace lavorare con i giovani. Certo, non nego che mi piacerebbe crescere professionalmente, ma quello saranno tempo e destino a stabilire se ci saranno occasioni”.

Tempo fa hai dichiarato che in questo girone non vedi la nuova Leonzio, cioè quella squadra che parte favorita. Chi vince?

“Per me la Nocerina è in leggera pole position, è partita in anticipo con i giocatori giusti e l’ambiente dà una grande mano. Dietro ci stanno la Vibonese e l’Ercolanese, ma ci sono tante buone squadre come Gela ed Acireale. Sarà un campionato molto combattuto nei piani alti. Vedo molto equilibrio anche in basso, la classifica è corta”. 

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Dario Li Vigni