I rossoneri hanno scelto: addio all’allenatore | Dimissioni ufficiali
Salta ancora una panchina in questo primo scorcio di stagione.
L’esonero di un allenatore durante la stagione è una decisione complessa e spesso discussa, che può determinare il destino di un’intera squadra. In molti casi, la dirigenza decide di cambiare guida tecnica per invertire una situazione negativa o dare una scossa all’ambiente, specialmente quando i risultati non rispettano le aspettative. Esonerare l’allenatore è spesso visto come l’ultima soluzione per risolvere problemi di rendimento e motivazione, cercando di dare una nuova identità alla squadra senza aspettare la fine della stagione.
L’esonero comporta inevitabilmente cambiamenti tattici e di mentalità, che possono influenzare i giocatori in modo positivo o negativo. Alcuni allenatori subentranti riescono a trasformare immediatamente il gruppo, migliorando i risultati; altri, invece, trovano difficoltà a inserirsi in un contesto già complicato. Nel calcio moderno, l’idea che i giocatori rispondano meglio ai nuovi stimoli e a una nuova figura è alla base di molti esoneri, anche se i cambiamenti non sempre portano ai risultati sperati.
Numerosi esempi mostrano esoneri famosi che hanno cambiato il corso di una stagione. Tra i casi più celebri, vi è quello del Chelsea di Roberto Di Matteo, che subentrò a metà stagione nel 2012 e riuscì a vincere la Champions League. Tuttavia, non sempre il subentro di un nuovo allenatore ha esiti così positivi: molte squadre, nonostante il cambio, non riescono a risollevarsi e finiscono la stagione con risultati deludenti. Questo rende l’esonero una scommessa, dove le aspettative sono sempre alte, ma i rischi altrettanto significativi.
A volte, però, sono gli allenatori stessi a dimettersi, scegliendo di lasciare la squadra per motivi personali o per mancanza di fiducia nel progetto. Antonio Conte, ad esempio, ha lasciato l’Inter subito dopo aver vinto lo scudetto nel 2021, in disaccordo con la dirigenza sui piani futuri. Anche Zinedine Zidane si è dimesso più volte dal Real Madrid, scegliendo di lasciare nei momenti di successo per preservare la propria visione e integrità. Questi esempi mostrano come il cambio di allenatore, sia per esonero sia per dimissioni, possa rappresentare un momento di svolta per una squadra.
L’esperienza sulla panchina rossonera dura un mese
Ezio Capuano è un allenatore noto per la sua personalità carismatica e grintosa. Dopo aver iniziato la sua carriera da allenatore giovanissimo, Capuano si è distinto per il suo stile diretto e la passione travolgente, diventando rapidamente un personaggio amato dai tifosi.
Nel corso degli anni ha guidato numerose formazioni, tra cui Juve Stabia, Arezzo, Modena e Sambenedettese, sempre con l’obiettivo di risollevare squadre in difficoltà. Capuano aveva iniziato la nuova avventura la scorso 27 settembre ed è durata appena 5 partite.
Dimissione accolte, addio al Foggia
È durata solo un mese l’avventura di Eziolino Capuano sulla panchina del Foggia. Dopo l’addio al Taranto, il vulcanico tecnico era stato chiamato a fine settembre per sostituire l’esonerato Brambilla.
In 5 partite i rossoneri hanno raccolto 5 punti e la sconfitta dell’ultima gara contro il Sorrento ha portato Capuano a rassegnare le proprie dimissioni irrevocabili. La società le ha dovute dunque accogliere ed è adesso alla ricerca di un nuovo allenatore.