“Ho superato la depressione”: dalla serie A al muratore | Lascia il calcio per spaccarsi la schiena
Dallo scudetto ad un lavoro umile dopo avere toccato il fondo, la nuova vita del calciatore.
Molti calciatori, prima di diventare professionisti, hanno vissuto esperienze di vita lontane dai riflettori, svolgendo lavori umili per sostenersi o aiutare le proprie famiglie. Un esempio celebre è Jamie Vardy, che lavorava in una fabbrica di carbonio prima di esplodere nel calcio professionistico con il Leicester City. La sua storia è emblematica di come la determinazione possa trasformare una vita. Anche Zlatan Ibrahimovic, ora una leggenda del calcio, ha raccontato di aver consegnato frigoriferi nei suoi anni giovanili a Malmö, in Svezia.
Tra i calciatori che hanno svolto lavori umili si ricorda anche Luca Toni, ex campione del mondo con l’Italia nel 2006, che da ragazzo aiutava i genitori nella gestione di una fattoria. L’attaccante ivoriano Didier Drogba, invece, ha vissuto periodi difficili in Francia, lavorando come apprendista elettricista prima di trovare successo nel calcio. Allo stesso modo, Alex Ferguson, storico allenatore del Manchester United, ha iniziato la sua carriera come operaio in un cantiere navale di Glasgow, imparando il valore della disciplina e del sacrificio.
Anche dopo aver lasciato il calcio, alcuni ex giocatori hanno scelto di tornare a una vita semplice. Eric Cantona, per esempio, dopo il ritiro dal calcio ha lavorato come attore e si è dedicato a progetti artistici indipendenti. Storie simili includono quella di Bixente Lizarazu, ex terzino del Bayern Monaco, che ha intrapreso una carriera da surfista professionista e commentatore sportivo.
Tra gli esempi meno noti, c’è il brasiliano Pelé, che da ragazzo lucidava scarpe per aiutare la sua famiglia. Anche l’inglese Chris Waddle, prima di diventare una star, lavorava in una fabbrica di salsicce. Queste storie dimostrano che il talento, unito a sacrificio e umiltà, può portare a raggiungere traguardi straordinari.
Dallo scudetto a toccare il fondo
Protagonista nel 2016 con il Leicester di Claudio Ranieri che ha ribaltato ogni pronostico vincendo la Premier, Danny Drinkwater da poco ha appeso gli scarpini al chiodo. Dopo la favola Leicester ha vissuto un periodo buio con il passaggio al Chelsea, tanti infortuni e il passaggio a molte squadre, come l’Aston Villa e i turchi del Kasimpasa senza più riuscire a ritornare ai vecchi fasti.
Così l’ex centrocampista ha deciso di ritirarsi ma ha vissuto un periodo nero della propria vita personale. Dalla morte del caro nonno, al tumore del papà, fino ad entrare nel vortice dell’alcol tanto da vivere un brutto incidente in automobile quando era in stato di ebbrezza.
La decisione di cambiare totalmente vita
Drinkwater ha voluto cambiare vita dopo avere sofferto anche di depressione. Così da qualche tempo è coinvolto in un’azienda immobiliare dove si occupa di ristrutturare immobili. Dal campo al cantiere per uscire da un periodo buissimo.
A chi sui social gli scrive “Hai toccato il fondo”, lui risponde con convinzione “Amo sgobbare in cantiere, ho deciso di riprendere la mia vita in mano, è una scelta. Chi pensa che guadagnare bene risolva i problemi sbaglia, la salute mentale è più importante di quella fisica“.