Guerra tra ultras: tifoso investito in auto | Morto sul colpo, club sotto choc

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Polizia (LaPresse) www.goalsicilia.it

Scene da guerriglia urbana ed è successo in Italia. Tanti feriti ed una persona ha perso la vita negli scontri in strada.

Le partite di calcio, spesso considerate momenti di gioia e condivisione, hanno purtroppo visto anche episodi di violenza che hanno causato la morte di tifosi e persone legate a questo sport. Uno dei casi più noti è quello di Gabriele Sandri, un giovane tifoso laziale ucciso da un colpo di pistola esploso da un agente di polizia durante un alterco tra tifosi nell’area di servizio di Badia al Pino nel 2007. La sua morte ha scosso l’opinione pubblica italiana, portando a riflessioni sulla gestione dell’ordine pubblico e sulla violenza nel calcio. Analogamente, Matteo Bagnaresi, tifoso del Parma, perse la vita nel 2008, investito accidentalmente da un pullman di tifosi juventini in circostanze caotiche.

Un altro episodio tragico è la morte di Daniele Belardinelli, avvenuta nel 2018 durante scontri tra tifoserie interiste e napoletane nei pressi dello stadio San Siro. L’uomo fu travolto da un’auto in un contesto di guerriglia urbana, una scena purtroppo non insolita nei giorni delle partite. Ciro Esposito, invece, perse la vita nel 2014 dopo essere stato colpito da un colpo di pistola sparato da un ultras della Roma nei pressi dello Stadio Olimpico prima della finale di Coppa Italia. La sua agonia durò 50 giorni, segnando un altro triste capitolo nella storia della violenza calcistica.

Anche figure legate alla sicurezza hanno subito tragiche conseguenze. Filippo Raciti, ispettore di polizia, morì durante scontri tra tifosi del Catania e del Palermo nel derby siciliano del 2007, a causa di un colpo ricevuto da un oggetto contundente. Similmente, Antonino Currò, tifoso del Messina, fu vittima di una bomba carta lanciata da un altro sostenitore nel 2001, un gesto assurdo che pose fine alla sua giovane vita.

Questi episodi sottolineano come la passione per il calcio possa degenerare in tragedia. La memoria di queste vittime deve servire da monito per promuovere il rispetto, la sicurezza e la cultura sportiva, evitando che altre vite vengano spezzate per una partita.

Scontri violenti tra tifoserie

Tra pochi giorno ricorrerà il quinto anniversario di una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e tutto il mondo del calcio e dello sport. Siamo in Basilicata, da anni esiste un’accesa rivalità tra due comuni distanti una quindicina di chilometri, Melfi e Rionero.

Le tifoserie di entrambe le squadre, che militano nei campionati dilettantistici lucani, hanno un’accesa rivalità che purtroppo è sfociata in dramma e tragedia. Il tutto è successo a poche ore dalla partita che avrebbe visto affrontarsi le due squadre.

Arresto (Pixabay) Goalsicilia

Alcuni feriti, un morto e tanti arresti

Le tifoserie di Melfi e Vultur Rionero si sono incontrati una prima volta, con qualche scaramuccia, in un’area di servizio. Poche ore dopo la tragedia. Due minibus su cui viaggiavano tifosi del Rionero erano fermi per strada, una macchina con a bordo tre tifosi del Melfi ha investito alcune persone provocando la morte sul colpo del 39enne Fabio Tucciariello ferendone altri tre.

Per questo è stato arrestato il 30enne tifoso del Melfi che guidava l’auto che ha causato l’investimento, oltre ad altre 24 persone accusate a vario titolo di violenza privata e possesso di oggetti atti ad offendere. Una pagina nera legata al calcio italiano che purtroppo non avrebbe mai dovuto essere scritta.