Gli aneddoti di… Mario Vitale: “Quella volta che facevo lanciare Taibi dalla traversa subendo poi uno scherzo da infarto”

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Nuova rubrica targata Goalsicilia.it con aneddoti di calcio dei cosiddetti vecchi tempi. P

Nuova rubrica targata Goalsicilia.it con aneddoti di calcio dei cosiddetti vecchi tempi. Protagonista oggi Mario Vitale, l’estroso maestro, ama farsi chiamare così e non mister: “Questo titolo appartiene a gente come me, Busetta, Biagini, Arcoleo, Cesarato, Cacciavillani, Baio e pochi altri (ride, ndr)”.

ANEDDOTO: “Taibi, i tuffi dalla traversa e lo scherzo da infarto

“Correva l’anno 1988, il Licata approdava in Serie B e il presidentissimo Franco Licata D’Andrea mi incontra alla gelateria di ‘Cicciu u Lordu’ in compagnia di Beppe Papadopulo. Si avvicina, era una serata afosa di metà luglio, e mi offre la direzione sportiva di tutto il Settore giovanile. Accetto e l’indomani mi presento in sede.

Il Presidente mi fa accomodare e mi presenta l’allenatore della Primavera Zarino Di Vincenzo, col quale lego subito.  Di Vincenzo, ex portiere della Lazio di Maestrelli, mi chiede se posso spogliarmi e dare una mano anche negli allenamenti dei portieri. Credo di sognare, sono felicissimo e il pomeriggio stesso accetto.

Il portiere della Primavera è un certo Massimo Taibi, attuale direttore sportivo della Reggina ed ex numero 1 di Milan, Manchester United e tante altre. Ci alleniamo al Dino Liotta (allora in erba naturale) e inizio coi miei ‘metodi massacranti’, quasi militari, che avevo appreso dalle guardie del corpo del Colonnello Gheddafi.

Facevo salire Taibi sulla traversa e al mio via si doveva buttare sopra un materasso ed evitare che il pallone entrasse in rete. Da Zeman anni prima avevo appreso l’allenamento sui gradoni, io aggiungevo dei copertoni ripieni di sabbia. Insomma Taibi ogni allenamento cercava di evitarmi, ma era diventata la mia cavia. Chiaramente mi aspettavo una sua reazione che puntualmente arrivò.

Eravamo in ritiro in Puglia e si giocava contro la Primavera del Casarano. La sera a tavola me la combinarono, complice lo stesso Di Vincenzo, che si avvicinò e mi disse che mi avrebbe dato 50.000 lire se a tavola avessi detto a Taibi: ‘Massimo, come balla tua sorella?’.

Ai tempi 50.000 lire era una bella cifra e ci cascai. A tavola dissi quella frase a Taibi e… tutti gelarono. Peppe Balsamo, il capitano, venne da me e mi dice: ‘Ma sei pazzo, non lo sai che la sorella di Massimo è in una sedia a rotelle?’.

Taibi si alzò di scatto, corse verso la sua camera. Sono rimasto di stucco, lo seguii, mi sembrava stesse piangendo. Così mi inginocchiai chiedendogli scusa. Niente da fare.

Ritornai giù e subito dietro di me Massimo. Mentre scendevo le scale ci fu un grande applauso di tutta la squadra. Ovviamente non era vero nulla, ero finito su Scherzi a Parte…”.