Gli aneddoti di… Mario Vitale: “Per punire calciatori disobbedienti li facevo correre legati alla mia auto o dietro le galline…”

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Rubrica targata Goalsicilia.it con aneddoti di calcio dei cosiddetti “vecchi tempi”. P

Rubrica targata Goalsicilia.it con aneddoti di calcio dei cosiddetti “vecchi tempi”. Protagonista Mario Vitale, l’estroso maestro, ama farsi chiamare così e non mister: “Questo titolo appartiene a gente come me, Busetta, Biagini, Arcoleo, Cesarato, Cacciavillani, Baio e pochi altri (ride, ndr)”.

ANEDDOTO: “Quando legavo i calciatori ad una corda e li facevo correre dietro la mia auto…

Era l’estate del 1980 e da poco mi ero laureato Campione d’Italia col Ravanusa avendo vinto la Coppa Italia Nazionale. La dirigenza non mi aveva riconfermato per il mio carattere diciamo… da play boy” incallito ed ero senza squadra.

Ad Agrigento mi si avvicinò il ds del Kamarat, il signor Giarratana e mi chiese se ero disposto ad accettare la panchina della squadra montana. Accettai e dopo una settimana eravamo già in ritiro.

Dato il mio carattere esuberante, non durò molto la mia permanenza a Cammarata. I giocatori si lamentavano per i miei metodi pesanti e stressanti. Per esempio li legavo con una corda e dovevano correre dietro la mia Lancia HF 1600 oppure gli facevo rincorrere le galline.

A volte li chiudevo a chiave in albergo. Una volta fuggirono per andare in discoteca. Li feci alzare di notte e li portai a correre lungo i sentieri tra Cammarata e Santo Stefano di Quisquina. I pastori ci rincorsero e non avevano proprio belle intenzioni…

Il presidente mi esonerò, ma avevo firmato il contratto quindi non persi i soldi… Forse ho sbagliato a scegliere la carriera di allenatore, meglio quella di pecoraio. Oggi sarei un industriale del latte.