“Ho capito che a Caltanissetta posso realizzare il progetto sportivo che ho in mente. Voglio portare la Nissa dove non è mai stata. Se andremo in D punteremo subito al salto tra i professionisti”. Sono solo alcune delle parole rilasciate ai microfoni di Goalsicilia.it da Luca Giovannone, presidente in pectore della Nissa. Con lui abbiamo fatto una lunga chiacchierata, dagli obiettivi imminenti a quelli a medio-lungo termine, da com’è nato l’amore per la squadra biancoscudata al mercato e tanto tanto altro. Queste le sue parole:
Presidente, avete dichiarato senza mezzi termini di voler vincere il prossimo campionato e portare la Nissa in D…
“Abbiamo fiducia nei nostri mezzi, poi chiaramente ci sono anche le altre squadre che vanno rispettate e con le quali ci confronteremo sul campo”.
State strutturando la società, ma quando Luca Giovannone sarà a tutti gli effetti presidente? Quando è previsto il passaggio di consegne?
“Se non ci saranno intoppi burocratici tutto questo avverrà a fine luglio, non dovrebbero esserci problemi su questo”.
Per la prossima stagione vi siete affidati al cosiddetto “usato sicuro”, gente che ha appena vinto il campionato, dal ds al mister ad alcuni giocatori…
“È vero, anche perché bisognava andare a pescare altrove. Chi c’era prima è arrivato a ben 33 punti dall’Akragas, dunque un cambio di rotta per inseguire certi obiettivi era necessario”.
Sul mercato non vi siete risparmiati. Sono previsti altri colpi scoppiettanti da qui alla fine?
“Abbiamo preso finora tutti i calciatori che avevano in mente il ds Ernesto Russello e mister Terranova. Non è da trascurare il fatto che ci siamo affidati a uomini doppiamente in gamba nelle loro competenze reciproche. Abbiamo preso diversi elementi che erano dell’Akragas, qualche difensore, Caccetta, Semenzin… Ma non voglio dimenticare anche alcuni giovani, che erano nostri e sui quali puntiamo. Dobbiamo completare l’organico perché abbiamo un paio di elementi importanti da inserire e stiamo valutando il da farsi. Mi auguro che si possa concludere tutto entro il 24 luglio, quando inizierà la nostra preparazione”.
Nelle trattative siete andati molto più cauti, rispetto ad altre società avete atteso l’inizio di luglio per i primi annunci…
“Beh sì, d’altra parte quasi tutti erano sotto contratto con altre squadre fino al 30 giugno. Noi abbiamo cambiato quasi tutti tranne un paio di elementi e qualche giovane che abbiamo riconfermato. Non critico l’operato degli altri, ci mancherebbe. Noi però abbiamo scelto di annunciare le ufficialità dopo che i calciatori avevano firmato. Non so chi ha fatto meglio e chi ha fatto peggio, noi abbiamo atteso la sicurezza al cento per cento”.
Che voto darebbe al mercato della Nissa finora?
“Darei un 10 perché tutti gli obiettivi principali che il direttore sportivo aveva in mente sono stati raggiunti. Sono sfumati un paio di obiettivi che non erano per noi elementi di prima scelta e che hanno scelto di andare altrove. Quelli che volevamo davvero però sono tutti con noi”.
Recentemente la Pro Favara ha annunciato Ficarrotta, sappiamo che anche la Nissa ci aveva fatto un pensierino…
“Ficarrotta fino a pochi giorni fa era un calciatore del Siracusa, quindi nessuno stava pensando a Ficarrotta. Poi a Siracusa è andata come è andata. Sicuramente si è pensato anche a lui perché siamo attenti a quello che succede sul mercato. Però nel ruolo di esterno siamo già coperti benissimo. La Pro Favara ha fatto un grande colpo, glielo riconosciamo e mi sono anche congratulato con i favaresi. Se noi avessimo preso Ficarrotta avremmo avuto un eccesso di esterni per quel ruolo. Al momento vogliamo completare altri reparti più che il discorso degli esterni”.
Torniamo allo scorso anno, Giovannone interessato a rilanciare il calcio a Catania…
“Nel 2005 sono stato proprietario del Torino, dopo quell’esperienza con il calcio avevo detto basta. Mi hanno cercato tantissime squadre negli anni e ho sempre rifiutato. Negli ultimi cinque anni ho accettato di fare da sponsor corporate del Milan e quella è stata una bellissima esperienza tra scudetto vinto, Champions League fino al traguardo della semifinale… Quando c’era da correre in soccorso del Catania mi sono presentato, per un paio di settimane sembrava che quella squadra sarebbe stata mia, anche con la gioia di tutti i tifosi catanesi che sono rimasti in ottimi rapporti con me anche dopo. È arrivato Pelligra che è miliardario e io mi sono fatto da parte volentieri. Adesso sono un tifoso del Catania e anche di Pelligra a cui auguro di andare al più presto in Serie A”.
Cosa l’ha attirata del progetto Nissa? Cosa l’ha spinta a sposare una piazza come quella di Caltanissetta?
“Subito dopo l’esperienza catanese fui avvicinato da tantissime proposte e persone che mi proponevano diverse piazze in tutta Italia, dal Nord alla Sicilia. Fui incuriosito quando Vincenzo Cancelleri, dg della Nissa, mi invitò a Caltanissetta a guardare un po’ la situazione e a conoscere le persone. Ho visitato lo stadio e lì ho capito che ci sarebbe stato terreno fertile. Ho conosciuto poi i proprietari, che sono 16, tutte bravissime persone, quando nel calcio spesso non succede così. La città mi è piaciuta tanto, ci sta anche mia moglie Oana. Ho deciso l’anno scorso di fare da sponsor. Dopodichè ho studiato la situazione, mi hanno proposto di entrare in società. Ho capito che poteva essere l’ambiente ideale per il mio progetto di calcio serio e sano. Caltanissetta è una città grande, con 70mila abitanti, una piazza del centro Sicilia che merita. E l’affetto, l’amore dei tifosi nisseni, assolutamente reciproco, mi ha conquistato. Adesso per me è diventata una missione dare delle gioie a questa gente a cui mi sono legato con grandissimo affetto”.
Presidente, con la Nissa e con Caltanissetta è stato più un colpo di fulmine oppure un lungo corteggiamento?
“Direi che è stato subito un colpo di fulmine. Però chiaramente io ho voluto riflettere per più di sei mesi per capire se il mio progetto poteva essere applicato in una città così. Io ho avuto il Torino, una piazza grande, stavo per avere il Catania, un’altra grande piazza. Dovevo capire se Caltanissetta potesse andare in alto, dove io voglio andare. Quando ho capito che questo era possibile, allora ho accettato di entrare in società e adesso stiamo dimostrando con i primi fatti, costruendo una squadra che ambirà a vincere. Poi certo, bisogna competere con le altre e non sottovalutarle mai. Sicuramente competeremo per vincere il campionato”.
A proposito di competizione, chi sono le avversarie più temibili?
“Alcune si sono mosse di più e meglio di altre. Mi auguro che l’Enna venga ripescata in Serie D altrimenti sicuramente sarà una squadra molto competitiva. La Pro Favara, inoltre, si è rinforzata tantissimo. E poi altre ancora non si sono esposte, ma credo che altre due o tre squadre verranno fuori come protagoniste. Il campionato sarà una lotta tra quattro-cinque squadre”.
Vincere non è mai semplice, ma è sempre bello. Meglio vincere facile oppure ha più gusto quando c’è molta competizione?
“Ha senza dubbio più gusto quando ci sono avversarie competitive. Quindi mi auguro di vincere e riuscire ad andare in Serie D all’ultima sfida di campionato. Ne beneficerebbe lo spettacolo, l’interesse nei confronti del campionato di ogni domenica. Se il campionato fosse già deciso a metà torneo mancherebbe il gusto. In Serie D sale solo la prima, salvo poi Coppa Italia e la trafila dei play off. Ci sono squadre che si stanno organizzando bene perché tutte vorrebbero l’obiettivo massimo. Chiaramente ci sono anche squadre che hanno meno ambizioni e lotteranno per una classifica tranquilla”.
Adesso è partita anche la campagna abbonamenti, immagino attendiate delle risposte da parte dei tifosi. Ha un appello per loro?
“Anche sulla pagina di TikTok ho comunicato che quest’anno non rinnoverò la mia sponsorizzazione corporate al Milan, per due motivi: il primo è perché le risorse finanziarie di ognuno di noi non sono infinite e le dirotterò sulla Nissa. Il secondo è perché voglio andare a vedere le partite la domenica e non avendo il dono dell’ubiquità o sono a Caltanissetta oppure in da altre parti a seguire le gare esterne. C’era dunque questa incompatibilità. Come ho fatto io, visto che faremo un campionato di vertice, invito i tifosi nisseni ad abbonarsi in massa per condividere questa gioia, questo divertimento, questa forza della squadra che sarà fantastica. Invito dunque ad abbonarsi in massa”.
Lo stadio pieno può realmente essere il dodicesimo uomo?
“Lo stadio pieno faciliterebbe anche quello che sarà, perché quando saliremo in Serie D dovremo predisporre il budget per l’anno successivo. Se noi andiamo in Serie D io farò subito la squadra per vincere la D. Così come sto cercando di dimostrare con i fatti di voler vincere subito il campionato di Eccellenza”.
Quindi obiettivi ambiziosi a medio-lungo termine. Dove vuole arrivare Luca Giovannone con la Nissa? Caltanissetta può sognare palcoscenici importanti?
“La Nissa non va in D da più di dieci anni, in Lega Pro ha fatto solo un’apparizione nell’ex Serie C2. Già andando in C arriveremmo dove la Nissa non è mai stata. E poi ho un progetto chiaro in mente. So come affrontare la Lega Pro per giocarci la possibilità di salire in B. Nel momento in cui dovessimo arrivare in Serie B, poi lì subentra il fattore dei diritti televisivi e a quel punto, non dovendo guadagnare dal calcio, ma reinvestendo ogni entrata, si potrebbe sperare anche a qualcosa in più della B e comunque restare nel professionismo costantemente. Tutto questo se Dio vuole, dipende chiaramente anche da fattori più grandi di noi…”.