Giarre, Nirelli a GS.it: ‘Prima del nostro arrivo qui il calcio stava finendo. Abbiamo dato tanto alla città. Sui giocatori andati via…’
In casa Giarre, i play off sono ormai quasi irragiungibili, cinque giocatori (
In casa Giarre, i play off sono ormai quasi irragiungibili, cinque giocatori (Compagno, Patanè, Leotta, Messina e Caputa) sono andati via e dalla tifoseria è arrivato qualche mugugno. Per far chiarezza sulla situazione in casa gialloblu, Goalsicilia.it, ha parlato col presidente Nirelli.
Presidente, quattro giocatori hanno concluso la loro esperienza in gialloblu anzitempo. Cosa succede?
“Non è successo niente, avevamo, anzi abbiamo degli obiettivi perché la matematica ancora non ci taglia fuori. Per me non è cambiato nulla, qualche ragazzo ha fatto delle scelte personali ma ognuno aveva un motivo personale: Messina su tutti aveva un problema famigliare”.
Gli addii di Leotta e Patanè sorprendono un po’…
“Lo capisco ma purtroppo non posso entrare nella testa dei giocatori. Come ha detto mister Mascara noi abbiamo costruito la squadra per rincorrere i play off: poi nel calcio si sa, alle volte capita di raggiungere l’obiettivo, altre meno. I ragazzi, secondo me, non potendo arrivare all’obiettivo, hanno fatto questo tipo di scelta. A me da giocatore, non è mai capitato, quando la società mi indica l’obiettivo, io per dignità e professionalità lo rincorro fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata soprattutto per rispetto di una società che si è sempre comportata bene. Ognuno però è libero di scegliere, noi la scelta l’abbiamo fatta fare a loro. La maggior parte del gruppo è rimasta e questo vuol dire che la società si è comportata bene con tutti”.
Qualcuno parla di difficoltà economiche della società…
“Questa cosa mi è nuova. Possiamo tranquillamente dimostrare che tutti, fino a questo momento, hanno avuto gli stipendi versati”.
Quindi il Giarre guarda al futuro…
“Stiamo programmando solo il presente. Due anni fa, mi sono seduto davanti alla città, ci ho messo la faccia e ho detto che sarei stato il primo a scommettere sul progetto ma tutti insieme dovevamo darci una mano per dare a Giarre il calcio che merita. Qualche componente magari è saltato ma io sono qui a completare un lavoro e mantenere la mia parola. Quando siamo arrivati due anni fa, il calcio qui stava finendo: la prima partita vinta da noi è stata dare l’agibilità allo stadio e riaprire le porte del campo alla gente; credo che questo sia stata una vittoria personale. Il secondo obiettivo erano i play off ma purtroppo nel calcio si vince e si perde: abbiamo perso la possibilità di raggiungere gli spareggi a Rosolini ma abbiamo dimostrato di volerci arrivare all’obiettivo prendendo Mascara e altri giocatori importanti”.
Immagino non abbiate gradito la recente contestazione dei tifosi…
“Assolutamente no. Io credo che questa società non meriti questo, abbiamo cercato di fare e ricreare entusiasmo a Giarre dando una squadra migliore rispetto agli altri anni. Mi aspettavo gratitudine ma i tifosi sono tifosi e li ringrazio lo stesso per la loro presenza costante allo stadio”.
Bilancio del lavoro di Mascara?
“A Mascara posso solo dire grazie per il lavoro svolto fino ad oggi e per quello che farà fino a fine stagione. E’ un professionista, ha lavorato con tanta tenacia e sono sicuro che in futuro farà grandi cose in panchina”.