Giornata di conferenza stampa in casa Gela. Soltanto qualche giorno fa, infatti, la proprietà dei fratelli Mendola ha annunciato il proprio disimpegno per la prosecuzione del campionato. Oggi però la squadra, capitanata dal ds Giovanni Martello che ha parlato a nome dei calciatori, ha incontrato la stampa per spiegare la situazione che sta vedendo coinvolti i biancazzurri:
ATTO DOVUTO “Il nostro è un atto dovuto, io parlo a nome di tutta la squadra che mi onoro di rappresentare. Purtroppo come tutti sanno, da venerdì c’è stato il disimpegno della proprietà a proseguire il campionato. È giusto che io mi faccia portavoce di quelli che sono i sentimenti di un gruppo di ragazzi che sono qui per lavorare”.
RISPETTARE L’IMPEGNO “Siamo qui perché siamo giocatori del Gela Calcio e siamo ospiti di una città importante, vogliamo con tutte le nostre forze continuare a rispettare il nostro impegno fino alla fine. Attraverso i media cerchiamo di sensibilizzare chi di dovere per poter proseguire nel nostro lavoro”.
ONORARE LA CITTA’ E LA MAGLIA GLORIOSA “Noi siamo qui e lo saremo sempre, fino alla fine. Cercheremo sempre di onorare la proprietà, la città e la maglia gloriosa che indossiamo, ma è chiaro che questa situazione di impasse non si può protrarre all’infinito”.
RISPOSTA SU COME PROSEGUIRE “A noi interessa tanto delle problematiche che hanno portato al disimpegno della famiglia Mendola, ma se siamo qui è perché vogliamo ulteriormente accendere la luce e i riflettori su questa vicenda. Qui c’è tanta gente che viene da fuori e che per la prima volta lavora lontano da casa. C’è gente che ha famiglia e che ha figli. Noi auspichiamo che nel più breve tempo possibile ci si dia una risposta su come si intende proseguire il campionato”.
NOSTRO DISAGIO “Noi cerchiamo in tutti i modi, grazie ai media e anche ai tifosi che ci seguono con passione, di mettere in risalto ulteriormente il nostro disagio. Non ci interessa nulla sulle diatribe su eventuali cambi di proprietà o altro”.
EVITARE POLEMICHE “Inutile che mi facciate delle domande, perché poi una parola detta male potrebbe alimentare delle polemiche. Questo è il sentimento di un gruppo di ragazzi ed era giusto farlo sapere. Noi siamo qui e cercheremo fino alla fine di onorare questa maglia”.
(Foto Puccio Rotella)