Secondo quanto riportato da Gazzetta del Sud, la situazione dell’ACR Messina è sempre più delicata, con il presidente Stefano Alaimo che si trova a gestire una crisi complessa e senza soluzioni immediate. Alaimo, più che da presidente, in questi giorni appare come un “signor Wolf”, cercando di risolvere le numerose problematiche che stanno travolgendo la società. Tuttavia, nella condizione attuale del club con la AAD (African Advisory Development), il principio sembra chiaro: “porta almeno una soluzione, altrimenti sei parte del problema”.

Le promesse mancate e il caso Cissé
Il nodo principale resta sempre quello economico. I fondi annunciati, promessi e dichiarati in viaggio dall’estero per conto della fiduciaria lussemburghese, non sono mai arrivati sui conti dell’ACR Messina. Il tempo è passato, la pazienza si è esaurita e ora il rischio di un nuovo fallimento si fa sempre più concreto.

L’attuale CEO Doudou Cissé, già protagonista di esperienze negative in Francia e Belgio, sta collezionando un’altra situazione critica. La soluzione più realistica appare la cessione del club, prima che sia troppo tardi. Un passo necessario per evitare di raggiungere un record poco invidiabile, visto che chi lo ha incontrato in altre esperienze – tra cui 4US e Deinze – non sembra averne tratto un ricordo positivo.

L’interesse di un gruppo americano
Un segnale di speranza potrebbe arrivare dal presunto interesse di un gruppo americano, che sarebbe stato sollecitato da un manager di origini messinesi operante negli Stati Uniti, Francesco Borgosano. Questo nome è legato alla creazione di una startup, ma i dettagli sulla solidità dell’operazione restano ancora da verificare.

Secondo Gazzetta del Sud, sarebbero in corso contatti tra le parti, con Cissé che avrebbe aperto a una cessione, seppur con qualche incertezza. La vera domanda è se questa sia una reale trattativa o solo un tentativo di guadagnare tempo. Decisivo sarà l’importo richiesto per il trasferimento dell’80% delle quote, attualmente in possesso di Cissé, che non ha investito un solo euro nel club.

Al momento, secondo fonti interne, la sua unica iniezione economica si sarebbe limitata a tre bonifici per un totale di circa 110.000 euro, destinati prevalentemente a spese correnti e al pagamento dei campi di allenamento, oltre a una quota del cosiddetto “salva-calcio”. Tuttavia, il mancato pagamento dei contributi ha già comportato 4 punti di penalizzazione in classifica, e all’orizzonte potrebbe esserci un’ulteriore sanzione per il mancato invio dei documenti richiesti dal Coaps (l’organo che verifica la solvibilità dei nuovi rappresentanti del club).

Il ruolo di Sciotto e l’incognita sulla fideiussione
Un ulteriore ostacolo riguarda l’ex presidente Pietro Sciotto, che ha dichiarato di non voler esercitare la clausola di rescissione dal contratto di cessione, nonostante l’inadempienza della AAD relativa al mancato versamento della prima quota di 1.250.000 euro.

Al contempo, Sciotto sembra essersi totalmente disinteressato delle sorti del club, pur detenendo ancora il 20% delle quote e una fideiussione depositata che, secondo fonti interne, sarebbe ancora a suo nome. Un passaggio che potrebbe creare nuovi problemi se non gestito con chiarezza.

L’appello del sindaco Basile e l’urgenza di una soluzione
Il sindaco di Messina, Federico Basile, avrebbe provato a mediare nelle ultime settimane, cercando di dare voce alle preoccupazioni della piazza. Tuttavia, secondo Gazzetta del Sud, i suoi tentativi sono stati vani, a causa della totale mancanza di comunicazione tra le parti.

Ora, il tempo stringe e una decisione va presa in fretta. Serve chiarezza sui rapporti tra Cissé e Sciotto, e soprattutto, è necessario evitare che il club continui a sprofondare nell’incertezza. Il Messina rischia di essere ancora una volta umiliato, ma soprattutto, il rischio maggiore è quello di tradire la passione dei tifosi, il sacrificio della squadra e le speranze di salvezza ancora vive.

Se non si farà nulla, il fallimento sportivo potrebbe diventare anche amministrativo, sancendo una delle pagine più buie nella storia recente del calcio messinese.