Gambino a GS.it: “Al Lazzate esperienza positiva, ma non mi hanno confermato. Voglio tornare al nord e smentire alcune cose…”

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Ho seguito il direttore che ho avuto l’anno scorso a Seregno. L’esperienza è andata b

Ho seguito il direttore che ho avuto l’anno scorso a Seregno. L’esperienza è andata benissimo, ho fatto dieci gol e tutti nel girone di ritorno. Ci siamo salvati con largo anticipo, nonostante la salvezza all’inizio fosse quasi insperata”. Palermitano, classe ’88 e gol nel DNA. Andrea Gambino, attaccante che in carriera ha vestito tante maglie, tra le altre quelle di Campobello di Mazara, Giarre, Valderice, Due Torri, Alcamo, Acireale, Mazara, Scordia e Seregno, commenta così la sua ultima esperienza, quella vissuta con la maglia dell’Ardor Lazzate, in Eccellenza lombarda. Con i gialloblu il calciatore palermitano ha messo a segno dieci gol nel solo girone di ritorno, ma ci ha confessato, tra le altre cose, che la squadra lombarda non lo ha confermato per la prossima stagione. Queste le sue parole a Goalsicilia.it:

Andrea, l’ultima parte della scorsa stagione l’hai giocata al nord, in Lombardia, con la maglia dell’Ardor Lazzate. Come giudichi questa esperienza?

“Chiudere con dieci gol in una squadra che si deve salvare è stato un traguardo bellissimo. In più ho subito legato con l’ambiente, che è stata una famiglia. E i compagni sono diventati subito dei fratelli, grandi persone. Nonostante tutto, resto un tifoso del Lazzate”.

Le tue sembrano parole di addio. Non resterai lì dunque?

“In questi giorni mi è arrivata una telefonata che mi comunicava che il mio budget non rientra più nei piani della società. Per me è stata una cosa inaspettata, dopo i dieci gol pensavo di meritare la riconferma”.

Non c’era già un accordo tra di voi?

“Assolutamente sì, c’eravamo messi d’accordo prima che io scendessi giù in Sicilia. Era un accordo verbale e a me sarebbe piaciuto restare lì. Sono tornato in Sicilia con la speranza di ritornare lì, mi era stato detto ‘ci vediamo presto’. Pensavo dunque che fosse tutto una formalità”.

Tra l’altro la stampa locale al nord parla invece di un tuo addio…

“Un quotidiano milanese riferisce che io ho detto no al Lazzate per una scelta di vita, come se volessi tornare a giocare in Sicilia. Questo mi ha dato fastidio, voglio assolutamente smentire tutto ciò. Non è andata così, quello che è stato scritto non risponde al vero”.

Quindi non ti va di tornare in Sicilia?

“La mia intenzione primaria non è questa. Vorrei restare al nord e con il mio procuratore stiamo valutando alcune offerte soprattutto da Lombardia e Piemonte, tra serie D ed Eccellenza. Inoltre voglio ringraziare anche le società siciliane che finora mi hanno contattato, ma al momento il mio obiettivo è quello di tornare al nord”.

E dalla Sicilia chi ti ha cercato?

“Qualche formazione della zona orientale della Sicilia. Soprattutto gente che ha già lavorato con me e che quindi mi conosce. Mi conoscono più nella zona orientale che in quella occidentale (ride, ndr)”.

Continui a pensare che ci sia una differenza abissale tra il calcio al nord e quello in Sicilia?

“Ci sono tante differenze. Da noi c’è molto più calore, anche a livello di pubblico, e senti la vicinanza della gente. Al nord magari la senti meno, però giochi in campi importanti, ti alleni in strutture adeguate e soprattutto c’è un’organizzazione e una serietà totalmente diversa. Lì si può stare sereni”.

E allora ti lancio una provocazione: la prossima serie D potrebbe essere piena zeppa di siciliane, anche di un certo livello. In quel caso valuteresti un’offerta dalla Sicilia?

“Non ho ricevuto offerte in tal senso. Ma se dovesse capitare, allora la valuterei. Il mio obiettivo resta quello di tornare su, però la presenza di certe squadre può incidere sulla mia scelta. Anche perché potrebbe esserci il Palermo e giocare contro la squadra della propria città sarebbe una grande emozione”.

Vorrei infine un parere su una delle tue ultime squadre, lo Scordia che secondo le ultime voci potrebbe anche non disputare il prossimo campionato di Eccellenza…

“Per me lì sono stati due anni importantissimi, il presidente Gallo è stato una persona correttissima fino in fondo. E così ce ne sono pochissimi nel calcio. Quest’anno il presidente Antonucci ci ha messo tutta la sua buona volontà, ma al suo fianco aveva gente che ha voluto il male dello Scordia. Posso soltanto parlare bene dei due anni precedenti, per quest’anno ringrazio Antonucci che ci ha messo la faccia, ma si è circondato di persone poco competenti. Resterò comunque sempre legato a Scordia per quelle due stagioni e spero che la squadra non sparisca. I tifosi dello Scordia meritano di avere una squadra importante”.