Rino Foschi, da qualche giorno proprietario e presidente del Palermo, ha parlato oggi in conferenza per fare chiarezza su tanti aspetti. Queste le principali tematiche trattate.
PROPRIETÀ BRITANNICA: “Il nostro ex presidente Zamparini ha ceduto la società a questo gruppo composto da italiani e inglesi. Forse lì è cominciato il danno. Il gruppo era molto importante e per due mesi hanno fatto solo dei danni. Non so dove potevano arrivare e cosa hanno fatto. Io so solo che sono stato licenziato, assunto, ri-licenziato e riassunto…”.
MERCATO BLOCCATO: “Non sono persone serie. Mi hanno mortificato nel mio lavoro e nel mercato, bloccando delle operazioni di mercato. Io più di così non potevo fare, non ci ho mai creduto. Il mio avvocato mi ha detto di stare attento a come parlo…”.
ULTIME VICISSITUDINI: “La scorsa estate sono tornato a Palermo sperando di fare un grande campionato. Sono arrivati che eravamo primi. Dopo la trasferta di Perugia sono riuscito a portargli via alcune azioni”.
RICHIESTE ASSURDE: “Sapete l’ultima? Mi hanno mandato delle spese, dei rimborsi da un milione di euro. Un certo personaggio che voleva fare il direttore sportivo vuole 140mila euro”.
STIPENDI: “Siamo riusciti a pagare e abbiamo evitato la penalizzazione”.
MIRRI: “La famiglia Mirri ha comprato la pubblicità e io li ringrazierò sempre perché ci hanno dato l’opportunità di non essere penalizzati. Giusto precisare che la Damir non ha comprato delle azioni, ma quattro anni di pubblicità”.
ZAMPARINI: “Ci sono delle cose da sistemare. La Procura deve sapere che Zamparini nel calcio non c’entra più. Non è facile comprare un Palermo oggi, ma la società è in vendita. Non è facile comprare il club, specialmente (dice con tono rabbioso, ndr) con i danni che hanno fatto. E adesso chiedono spese da milioni di euro”.
DELUSIONE: “Sono stato licenziato perché cercavo io degli acquirenti di quote. Perché volevo dare una mano a questo Palermo. Quello che ho vissuto negli ultimi due mesi? Non ci sono parole. Ci vorrebbero tre mesi per spiegare tutto”.
NUOVI ACQUIRENTI: “Ci sarà una società che entrerà, spero che si tratti di uno Zamparini 2. Mi auguro che tra un mese ci sia già la nuova società. Io sicuramente dovrò ancora sdoppiarmi. Non sono megalomane, ma godo della stima del calcio italiano, di presidenti e dirigenti. E se chiedo qualcosa, si mettono a disposizione. Io sono in questo ambiente da quarant’anni. Questa fiducia mi dà la possibilità di fare andare avanti il Palermo”.
FUTURA PROPRIETÀ: “Il gruppo che sta nascendo non si può rivelare. Si tratta di due cordate, la prelazione è per loro. Mirri si è fatto avanti da tifoso perché c’era questo bisogno. Ci ha fatto questa cortesia comprando quattro anni di una parte di pubblicità dello stadio e hanno la prelazione entro venti giorni per questo gruppo che sta nascendo”.
MIO RUOLO: “Sono un presidente-ponte per far sì che questa società venga fuori da queste brutte acque, per dare una continuità e un futuro. Tante società si sono fermate, io sono convinto che noi ce la faremo. L’ex presidente Zamparini non ha lasciato una società disastrata, ma una società sana e acquistabile”.
PROPRIETÀ ITALO-STRANIERA: “Sono italiani e stranieri. Palermo è conosciuta in Italia, in Europa e in America. È la quinta città d’Italia. Zamparini ha fatto bene per 15 anni, avendo poi un finale particolare. Qui si sono fatti dei romanzi a suo sfavore e non sono qui per difenderlo. So quello che lui mi ha dato e ho un ricordo bellissimo. Lui il Palermo l’ha regalato, anzi gliel’hanno carpito malamente. E lì è cominciato il danno”.
PREZIOSI: “Preziosi? Sì. Ma io sono amico degli Squinzi, Percassi, Marotta e anche altri dirigenti. La regia non è di Preziosi, ma di un pool di persone. Lui conosce i nostri problemi, stima molto la città di Palermo e ne è innamorato, ma lasciamolo stare. Il suo nome è venuto fuori perché ho viaggiato per tre giorni con lui”.
FONDO AMERICANO: “Il fondo York è ancora in gioco ed è serio. Non è una cosa che si può fare in due giorni. Penso che se entra York, avere un partner come Mirri gli stia bene”.
FOLLIERI: “Follieri è un imprenditore. Io non so chi sia ma so che gli piace il Palermo. Lui mi ha chiamato personalmente. Gli ho detto di presentarsi lunedì anche senza presentare le garanzie e gli ho detto: “Vuoi il Palermo? Presentati a Milano e non mi mandare l’avvocato. Avevo i numeri e tutto, ma non avevo tempo da perdere perché c’erano gli stipendi da pagare”.
MIE QUOTE: “Le quote? Le ho prese di prepotenza. Loro potevano essere denunciati e arrestati. Me le hanno cedute perché era nel mio diritto prenderle. Ho capito che gli inglesi erano inaffidabili il primo giorno che sono arrivati”.
MERCATO BLOCCATO: “Avevo un giocatore in canna nel calciomercato, a parametro zero, Lovric, e anche uno del Rende che poi ha preso il Parma. Ho avuto un colloquio con un interprete per conto di Richardson che accanto aveva un delinquente, un certo Holdsworth che si è proclamato direttore sportivo. Si è fatto i selfie con i giocatori qui al campo e mi voleva obbligare a firmare dei contratti. Ho subìto delle cose incredibili”.
CURIOSITÀ: “Renzo? È un amico. Io dalla gioia ero commosso e questo l’ha mandata in giro. Anche mia moglie ha sentito questa nota vocale e mi ha detto: ‘Non hai mai avuto una passione così forte per i tuoi figli come per il Palermo…’ (ride, ndr)”.