Continua la maledizione del “Massimino” per il Catania. Anche contro il Potenza, la squadra rossazzurra si è mostrata incapace di concretizzare il proprio gioco, nonostante le poche occasioni create davanti alla porta avversaria. Il Potenza, invece, ha giocato con cinismo, colpendo nel momento migliore degli etnei e sfruttando le gravi disattenzioni difensive, aggravate dall’incertezza del portiere, soprattutto in occasione del primo gol.
Da una parte, Alastra si è rivelato decisivo per il Potenza, neutralizzando i rari tentativi del Catania e parando un rigore calciato male da Stoppa nei minuti finali, quando mancavano solo tre minuti al termine del tempo regolamentare. Un gol avrebbe potuto riaccendere le speranze rossazzurre, ma così non è stato.
Per il Catania si profila una crisi sempre più evidente. Dopo l’exploit di Taranto, la squadra di Toscano non è riuscita a garantire continuità né sul piano dei risultati né su quello delle prestazioni. Se nei primi venti minuti di gioco e nella fase iniziale della ripresa si è vista buona volontà, gli errori difensivi hanno condannato la squadra. Il primo gol è nato da un disimpegno sbilenco di Quaini e da un intervento impreciso di Adamonis, che ha servito involontariamente Caturano, il quale pochi minuti dopo ha raddoppiato con un colpo di testa indisturbato sulla linea di porta.
A fine partita, inevitabili i fischi dei tifosi rossazzurri. Fallito l’obiettivo di concludere il ciclo di tre vittorie consecutive prima della pausa, la svolta tanto attesa non è arrivata. Anzi, la classifica si complica ulteriormente. A questo punto, l’attenzione non può che spostarsi sul mercato di gennaio, con l’urgenza di intervenire, a partire dal ruolo del portiere.