Figc, Gravina: “Non escludo si possa ripartire a porte chiuse, ma parlare di calcio adesso è imbarazzante…”

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Intervistato da “Radio Punto Nuovo”, il presidente della Figc, Gabriele<

Intervistato da “Radio Punto Nuovo”, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, parla dei possibili scenari per la ripartenza dei campionati:

“I momenti belli rappresentano le radici da cui ripartire. Sono convinto che anche questa volta ne usciremo tutti insieme. Tornare in campo il 3 maggio? Il ministro Spadafora ha ipotizzato quella data, ci stiamo lavorando da diversi giorni con la Federazione. L’Europeo è stato spostato al 2021, dunque stiamo ipotizzando una serie di date per capire quando poter ripartire. L’idea è quella del 3 maggio perché con qualche turno infrasettimanale potremmo finire il 30 giugno. Ma non escludiamo che si possa ricominciare il 10 o il 17 e quindi sforare”.

Sulla possibilità di giocare a porte chiuse: “Non lo escludiamo. L’ipotesi sulla quale stiamo lavorando è una prima fase a porte chiuse fin quando non abbiamo garanzie legate alla tutela della salute degli atleti. Giocare a porte aperte vorrebbe dire essere fuori da un brutto incubo, ed è un augurio che mi faccio. Il momento è difficile per tutti, quando c’è un’emergenza bisogna ragionare per l’emergenza, non per il benessere generale. Il calcio deve uscire pulito da questa situazione complicata che tanti italiani stanno vivendo sulla propria pelle. Voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando, medici, infermieri e coloro che garantiscono servizi pubblici. Parlare di calcio in questi momenti è abbastanza imbarazzante, ma ci siederemo intorno ad un tavolo per quanto riguarda i giocatori e la modalità per dare un segnale al nostro sistema ed un principio di solidarietà che ci consente di apparire con una luce diversa verso la pubblica amministrazione”.