Ferraù: “Ciò che dice Pulvirenti è inesatto. Quando Sigi prese il Catania, Finaria era già fallita…”

Attraverso i microfoni de “La Sicilia”, l’avvocato Giovanni Ferraù della Sigi ha voluto rispondere a quanto affermato in precedenza dall’ex patron del Catania, Nino Pulvirenti:

“Quanto affermato da Pulvirenti è inesatto. La Lega Calcio non consentiva al Catania l’iscrizione al campionato 2020-21 se non avessimo rinunciato al concordato in continuità. Secondo la Lega, non c’era compatibilità tra una procedura di insolvenza e l’iscrizione. La rinuncia al concordato non è stata una scelta ma un obbligo. Il debito trovato, diversamente dall’importo di 50 mln indicato in data room al momento dell’acquisto, era di circa 58 mln imputabili interamente alle precedente gestione. Con Finaria il Catania non sarebbe mai fallito? Premesso che nessuno può dimenticare quanto cose buone abbia fatto Pulvirenti negli anni d’oro del Catania, posso solo dire che quando è entrata la SIGI, Finaria era già fallita perché piena di debiti. La situazione del Calcio Catania nel 2020 poteva risolversi, considerando il periodo di COVID, solo con fondi illimitati o con un investitore molto importante. SIGI non è riuscita nell’impresa. Dal primo giorno di settembre 2020, venuto meno il Concordato, avevamo tutti i conti pignorati per debiti della precedente stagione. Anche il “conto” che ogni squadra detiene presso la Lega è stato soggetto a pignoramento più volte durante i 18 mesi e sempre per debiti pregressi. Quasi quotidianamente ricevevamo decreti ingiuntivi e pignoramenti”.

Published by
Redazione