Fallimento Juventus, si riparte da zero: la società unica colpevole | Tifosi in rivolta

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Cristiano Giuntoli (LaPresse) Goalsicilia

Situazione delicata in casa Juventus, alcune scelte sbagliate ed errori di valutazioni stanno condizionando il percorso. 

La stagione della Juventus, sotto la guida di Thiago Motta, si sta rivelando deludente e preoccupante. In Serie A, la squadra bianconera occupa attualmente la quinta posizione, frutto di ben 13 pareggi in 23 partite, un dato allarmante per una compagine con ambizioni di vertice. Le recenti sconfitte hanno ulteriormente aggravato la situazione, lasciando la Juventus a tanti punti di distanza dalla capolista Napoli. Nonostante le numerose assenze per infortunio, Motta ha dichiarato di non volerle utilizzare come alibi, ma la realtà dei fatti evidenzia una squadra incapace di trovare continuità e risultati positivi.

In Champions League, sebbene la Juventus abbia ottenuto la qualificazione ai play off, le prestazioni sono state tutt’altro che convincenti. La squadra ha faticato contro avversari di caratura inferiore, mettendo in luce limiti tattici e una preoccupante mancanza di incisività. Le recenti prestazioni opache hanno sollevato dubbi sulla capacità della squadra di competere ai massimi livelli europei.

L’arrivo di Thiago Motta sulla panchina bianconera, inizialmente accolto con entusiasmo, non ha portato i frutti sperati. Le aspettative erano elevate, ma la realtà attuale dipinge un quadro desolante, con una squadra che sembra aver smarrito la propria identità e che fatica a imporre il proprio gioco sia in Italia che in Europa. Le scelte tattiche di Motta sono state spesso oggetto di critiche, e la sua inesperienza a livelli così elevati potrebbe essere una delle cause delle difficoltà incontrate.

Il futuro della Juventus appare incerto e carico di nubi. Se non ci sarà un’inversione di tendenza significativa, la stagione potrebbe concludersi senza alcun trofeo, un’eventualità inaccettabile per una società abituata al successo. La pressione su Thiago Motta è in costante aumento, e la pazienza della dirigenza e dei tifosi potrebbe presto esaurirsi se i risultati non dovessero migliorare rapidamente.

La Juve Next Gen

La Juve Next Gen è la seconda squadra della Juventus, nata nel 2018 con l’obiettivo di favorire la crescita dei giovani talenti bianconeri. Partecipa al campionato di Serie C, offrendo ai giocatori provenienti dal settore giovanile la possibilità di confrontarsi con il calcio professionistico prima di un eventuale salto in prima squadra o in prestiti ad altri club.

Il progetto è stato il primo di questo tipo in Italia e ha già prodotto diversi giocatori approdati in Serie A ma anche venduti e questo, da molti tifosi, è considerato un errore di progettualità. La Juve Next Gen funge da ponte tra il vivaio e la squadra maggiore, garantendo un percorso di crescita strutturato.

Dean Huijsen (LaPresse) Goalsicilia

Il “fallimento” della progettualità

L’obiettivo della cosiddetta squadra “B” per la Juventus era quello di far crescere talenti ed utilizzarli in prima squadra più pronti rispetto a quando militano soltanto nel Settore Giovanile. Parzialmente questo è stato fatto, vedi l’ottima stagione dei vari Savona e Mbangula, tuttavia in qualche occasione è lecito mordersi le mani.

Alcuni di questi profili, ceduti principalmente per fare a dire il vero un’ottima cassa, avrebbero potuto fare comodo a Motta soprattutto nel periodo di infermeria piena. È il caso di Nicolussi Caviglia e Iling Junior, giusto per citarne un paio. Ma forse quello che avrebbe fatto più comodo è Dean Huijsen, centrale classe 2003 olandese naturalizzato spagnolo di cui si parla un gran bene, che dopo l’esperienza alla Next Gen ha indossato la maglia della Roma ed in estate è passato al Bournemouth per circa 18 milioni.