“Purtroppo nel calcio succedono anche queste cose e bisogna saperle accettare”. Dignità, umiltà e grande professionalità. Dopo l’esonero dal Città di Messina, il direttore sportivo Angelo Alessandro ha ricevuto tanti attestati di stima e la consapevolezza generale di aver rappresentato forse un capro espiatorio. Per la prima volta dopo la separazione con il club messinese, il ds parla ai microfoni di Goalsicilia.it.
Direttore, ha pagato in prima persona un approccio difficile della squadra alla nuova categoria. Se lo aspettava?
“Ad essere onesto sì. Negli ultimi tempi, mi aspettavo qualcosa del genere, non per i risultati che non arrivavano ma per qualche discussione in più che ho avuto col presidente. Purtroppo sono una persona diretta e ne ho pagato e ne pago le conseguenze. Sono convinto di non aver pagato i risultati negativi, anche perché i risultati ora stanno arrivando. Ho sempre chiesto pazienza alla società, io e il mister eravamo stati messi nelle condizioni di portare avanti un progetto che prevedeva il mantenimento della categoria. Io ho sempre cercato di fare del mio meglio, portando calciatori che potevano stare nella nostra squadra mantenendo la ‘messinità’ e ho lavorato consapevole che avremmo avuto delle difficoltà inziali”.
Difficoltà probabilmente normali…
“Erano e lo sono ancora normali. Facendo però lavorare staff tecnico e squadra nella maniera tranquilla, con questa squadra si può mantenere la categoria”.
Direttore, non hai mai messo in discussione mister Furnari?
“Mai, ho grande fiducia nel mister. E’ un emergente, l’anno scorso abbiamo vinto un campionato che nessuno si aspettava, stessa cosa la stagione prima ancora col Camaro. Ha le qualità per lavorare in qualsiasi categoria”.
Forse in organico manca un attaccante che garantisca la doppia cifra…
“Sicuramente, ne sono più che convinto. La squadra si può salvare ma qualche piccola variazione bisogna darla: ci vuole la prima punta e forse anche qualcosa a centrocampo. Sempre rispettando i ragazzi che al momento stanno giocando”.
Ci sono margini per un tuo ritorno?
“Se mi chiamassero andrei subito, sarei falso dicessi il contrario. Il gruppo che ho creato col mister è un gruppo che mi appartiene e a cui sono affezionato. Ho dato tutto per le società in cui ho lavorato, in special maniera al Città di Messina. Penso però che la società non tornerebbe nei suoi passi”.
Hai qualche rammarico in particolare?
“Forse non farei qualche errore derivato dal mio istinto”.
Si aspettava la vittoria del derby?
“Sì e l’ho anche scritto al mister il giorno prima della gara. Ero arciconvinto della vittoria, conosco le qualità di questi ragazzi”.
I ragazzi ad ogni vittoria hanno un pensiero per te, non ultimo Paterniti dopo il derby…
“Mi hanno fatto emozionare. Paterniti a maggior ragione, da oltre dieci anni lo porto sempre con me e lo stimo, si è sentito in dovere di mandarmi una dedica (CLICCA QUI per leggere il pensiero del portiere giallorosso). Io sono un sessantenne che vuole bene ai propri figli anche quando sbagliano, i figli si amano sempre”.
Si aspettava le difficoltà del Messina?
“Essendo un uomo di calcio che vive sul campo, so che una squadra che cambia molto purtroppo ha questi problemi. Cambiare poi allenatori e preparatori, non rende facile il lavoro di nessuno. Mi dispiace perché sono tifossisimo del Messina anche se il mio Messina ad oggi è il Città”.