Giornata di conferenza stampa in casa Enna, dove il club gialloverde ha presentato il nuovo tecnico Seby Catania, proveniente dalla Sancataldese. A introdurlo il neo ds, Giuseppe Restuccia:
“Il curriculum di mister Catania parla da solo, portarlo a Enna non è stato facile nonostante l’amicizia che ci lega da anni. Quando eravamo entrambi senza collocazione, 24 mesi fa, parlavamo entrambi di un ipotetico lavoro assieme. A distanza di due anni, ci troviamo insieme in una società e in una piazza così importante. C’è l’augurio di fare una grande stagione. Le parole le lasciamo al campo, i numeri comunque parlano da soli. Seby Catania è uno degli allenatori più esperti della categoria. La scelta è ricaduta sul suo valore umano, faccio a lui il mio più grande in bocca al lupo con l’augurio di fare una grandissima stagione”.
Poi è stata proprio la volta del tecnico, Seby Catania:
ONORE “Io intanto voglio ringraziare la società per questa possibilità. Enna, come storia e come tradizione non può essere considerata meno delle squadre che ho allenato. Per me essere qui è un grande piacere, un grande onore. Spero di fare bene”.
MAI GUARDARE INDIETRO “Nel calcio si guarda avanti e quindi deve essere dimenticato ciò che è stato fatto in passato. Giornalmente tutti facciamo tutti delle sfide. Quella di Enna è una sfida importante. Non mi piace fare paragoni, ma dovremo fare l’impossibile affinché l’Enna stia nelle posizioni di classifica che merita. Se società, tifosi, staff tecnico non remano tutti dalla stessa parte, i risultati non si ottengono”.
OBIETTIVO COMUNE “Penso che questa società abbia sofferto abbastanza, adesso dobbiamo lavorare tutti per un unico obiettivo comune, non un obiettivo personale. L’Enna non è un orticello di qualcuno, ma di tutta la comunità”.
RICORDI “Ricordo una tifoseria sempre presente, nonostante l’ultima posizione in classifica. Poi quell’anno finì con una brutta retrocessione. Ma voglio ricordare che quella squadra nel girone di ritorno fece 35 punti. Mi ricordo una tifoseria sempre presente al campo nonostante l’annata particolare”.
TATTICA “Ritengo che la gente debba vedere una squadra che sappia giocare a calcio. Questo è il mio credo calcistico. La squadra deve esprimere un buon calcio e avere sempre in mano le redini del gioco, della partita. La cosa più importante sono sempre i giocatori, questo è il lavoro del direttore”.
MERCATO “Il direttore ha detto che non è stato facile portarmi a Enna, ma era tutta autostrada, è stato facile facile arrivare (ride, ndr). Adesso per i giocatori tocca a lui, dovrà prendere calciatori che facciano al caso dell’Enna. Il mio compito è metterli in campo e farli rendere. Voglio una squadra che faccia divertire il pubblico. Non mi piace parlare del passato, ma l’anno scorso con la Sancataldese in 34 partite, compresa la Coppa, abbiamo fatto una sola sconfitta. Mi auguro di ripetere lo stesso cammino. La mia base comunque è stata sempre quella di avere una difesa forte, solitamente una squadra forte si basa su quello. Quelli che vincono i campionati sono sempre quelli che hanno le migliori difese”.
IMPRONTA “L’impronta deve essere quella di una squadra che abbia una sua identità, che giochi senza differenze in casa o fuori casa per cercare di vincere sempre”.
Dopodiché anche il presidente Luigi Stompo ha detto la sua:
“Colgo l’occasione per dare il benvenuto a mister Catania. Sono certo che farà un grande lavoro. Ci siamo sentiti più volte con il direttore e col mister in questi giorni. Sono al lavoro 24 ore su 24 e questo mi fa ben sperare per il futuro. Occorre lavorare per raggiungere i risultati, sotto questo aspetto siamo in una botte di ferro perché sappiamo benissimo che si tratta di due ragazzi che lavorano tanto”.