Elamraoui-Rosolini: ‘Quella lettera Scarlatta…’

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Non è un titolo avventato, ma nella storia degli uomini si possono trovare similitudini anche di

Non è un titolo avventato, ma nella storia degli uomini si possono trovare similitudini anche di comparazione al nostro mondo contemporaneo. Ci sto provando, consapevole che possa fare una forma di sbragatura di un muro o di un argine culturale da farmi fustigare.

La storia: crisi tecnica nel Rosolini, il presidente Errante decide di non toccare come da prassi il tecnico, ma decide di colpire nel nevralgico, cioè nell’organico, ed individua in Sami Elamraoui il soggetto su cui scaricare colpe e responsabilità, cioè quasi capro espiatorio. Apro parentesi, dopo qualche giorno vengono esclusi altri giocatori, perché la crisi tecnica e di risultati è atavica. Ma Elamraoui reagisce, di impeto, di rabbia, di dolore scrivendo di pugno tremante e duro una lettera in cui attraverso le righe, si sente la ferita, lo stupore ed il vuoto che sembra crearsi attorno a lui.

Quella lettera pubblicata, pur virtuale e non cartacea, ha da subito dato fiamme, un campo di calcio fatto di rosso fuoco, dove il giocatore e il presidente non hanno rinunciato al contendersi il lato della ragione, pur bruciando ambedue i lati sensibili, più umani, riconosciuti ai duellatori. Quindi, dopo il fuoco ardente, i due in modo diverso hanno difeso la loro onestà, i loro principi e la loro spina dorsale, sono duri, non santi. Il giocatore si è trovato per la prima volta davanti a una situazione mai vissuta, disarcionato dalle sue deboli certezze che il suo lavoro dà, poiché le regole del dilettante non tutelano il calciatore e quindi il rettangolo di gioco diventa una terra sconfinata, vuota.

Il presidente non migliora la sua situazione, anzi ne perde altri. Non per sua decisione, ma per il Giudice Sportivo, con il tecnico Orazio Trombatore che vede nel suo fantomatico gruppo di Whatsapp il messaggio “questo giocatore ha lasciato lo spogliatoio”. In tutto questo i due sanno che in cuor loro sono andati a scontrarsi in un campo minato, che in fin dei conti lo stesso presidente Errante aveva fra le righe detto maledetta lettera Scarlatta di Elamraoui. Che lo stesso giocatore vuole ritornare a giocare, che dicembre è vicino e che il calcio a Natale non tradirà le attese, lo scambio del panettone avverrà. Perché nella vera lettera Scarlatta vi è anche la grazia.