“È morto a Torino”: serie A in lutto | Addio alla leggenda, era tifoso dei granata

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Lutto (LaPresse) Goalsicilia

Tifosissimo dei granata, la sua morte ha sconvolto il mondo del calcio e non solo. 

La scomparsa di figure iconiche nel mondo del calcio ha segnato profondamente la storia di questo sport, lasciando un vuoto emotivo e sportivo difficile da colmare. Tra i casi più dolorosi c’è quello di Gaetano Scirea, storico difensore della Juventus e della Nazionale Italiana, scomparso nel 1989 a soli 36 anni in un incidente d’auto in Polonia. Scirea era ammirato per il suo stile di gioco elegante e la sua sportività. Un’altra tragedia fu la morte di Gigi Meroni, giovane talento del Torino, deceduto nel 1967 a soli 24 anni in un incidente stradale. La sua prematura scomparsa spezzò le speranze di una carriera che prometteva grandi successi.

Anche la morte di calciatori durante la loro attività professionale ha scosso l’Italia intera. Piermario Morosini, centrocampista del Livorno, crollò in campo nel 2012 durante una partita di Serie B a soli 25 anni, vittima di un arresto cardiaco. Un episodio simile coinvolse Renato Curi, calciatore del Perugia, che perse la vita nel 1977 durante una partita contro la Juventus, anch’egli per un malore improvviso. Questi eventi hanno sollevato interrogativi sulla prevenzione e il monitoraggio della salute degli atleti.

Fuori dal campo, alcune morti hanno avuto un impatto profondo sull’intera comunità calcistica. Davide Astori, capitano della Fiorentina, morì nel sonno nel 2018 all’età di 31 anni, a causa di un problema cardiaco non diagnosticato. La sua scomparsa improvvisa sconvolse il mondo del calcio italiano, che gli rese omaggio con il lutto nei campionati. Anche Stefano Borgonovo, ex attaccante della Fiorentina e del Milan, morì nel 2013 a 49 anni, dopo una lunga battaglia contro la SLA.

Queste perdite hanno lasciato un segno indelebile, non solo per il valore tecnico dei giocatori, ma anche per il ruolo umano che hanno avuto nella storia del calcio. Celebrare la loro memoria significa riconoscere quanto abbiano dato al mondo sportivo e alla società.

Giornalista e personaggio televisivo

Gianpaolo Ornazzano è stato una figura importante nel panorama sportivo italiano, noto per il suo impegno e passione nel mondo del calcio. Ricordato come un dirigente attento e carismatico, ha saputo lasciare un segno profondo, contribuendo alla crescita di giovani talenti e alla promozione dei valori sportivi.

La sua scomparsa ha lasciato un vuoto tra colleghi e appassionati di calcio, che continuano a onorare la sua memoria attraverso iniziative dedicate e testimonianze di affetto.

Gianpaolo Ormezzano (LaPresse) Goalsicilia

Dal calcio ai servizi funebri, ironia e sarcasmo

Ornazzano, per gli amici era soltanto GPO come la sua firma sugli articoli, era una persona amato da tutto l’ambiente grazie anche al suo sarcasmo e all’ironia con cui condiva ogni suo intervento. A settembre aveva compiuto 89 anni.

Celebre la sua frase: “Sono due volte fortunato. Uno perché non sono nato donna in Afghanistan, due perché sono nato a Torino senza mai diventare tifoso juventino“. Dopo essere andato in pensione, per anni ha lavorato con Tuttosport e Guerin Sportivo, ha ammesso di avere scritto per una rivista funebre che veniva omaggiata a volti noti e personaggi dello spettacolo.