Distefano a GS.it: “Volevo dare una mano al mio Paternò ma spesso ero invisibile. Tanta amarezza e rammarico, futuro…”
Gian Marco Distefano Gian Marco Distefano, attaccante nell’ultima stagione a Paternò, a Goalsicilia.it ha detto: LA STAGIONE: “Una delle più brutte da quando gioco a calcio. Ero partito abbastanza bene ad Acireale, a dicembre mi sono sentito in dovere di dare una mano alla squadra della mia città e ho accettato il progetto del Paternò riducendomi anche l’ingaggio. Quando sono arrivato c’era mister Boncore che mi voleva fortemente, poi è andato via ed è arrivato un tecnico (Campanella, ndr) che non mi vedeva”. AMAREZZA: “Non ho avuto l’opportunità di dare una mano. Perdevamo a San Cataldo e sono entrato al 95’, ad Acireale bastava un punto per consolidare la classifica e il mio ingresso è arrivato all’80’. È difficile dimostrare il tuo valore in 2, 5 o 10 minuti, a meno che hai la fortuna di fare un gol e cambia tutto”. LA RETROCESSIONE: “Cercavo di dimostrare ogni giorno, in ogni allenamento, che io c’ero ed ero pronto ma forse ero invisibile… Chiedo scusa ai tifosi per la retrocessione, siamo tutti responsabili, ma io ho avuto poche possibilità di dare una mano. Con la rosa che avevamo potevamo arrivare a metà classifica, ma dispiace che sia andata così”. RIMPIANTO: “Il più grande rimpianto è non avere avuto la possibilità di aiutare la squadra della mia città a mantenere la categoria. Quando sono arrivato mi sono subito fatto male alla mano, tuttora muovo a fatica un dito, ma non mi sono operato per dare una mano alla squadra però purtroppo chi faceva le scelte non mi vedeva”. FUTURO: “Spero di trovare una squadra che abbia fiducia in me e spero di non avere alcun tipo di pregiudizio, personale o familiare…”.