Di Napoli a GS.it: ­­“­Sicilia tappa fondamentale della mia carriera, voglio allenare ad alti livelli. Messina e Zamparini…“

Re Artù, una carriera ricca di gol, un presente ed un futuro da allenatore. Goalsicilia.it ha fatto una chiacchierata con l’ex attaccante tra le altre di Messina e Palermo, Arturo Di Napoli.

Mister, nell’ultimo anno hai sposato un progetto di calcio giovanile ed Eccellenza…

“Qui c’è un progetto a 360 gradi, legato ai giovani e il campionato di Eccellenza lo giochiamo con ragazzi giovani che non prendono neanche un rimborso spese, tutti 18enni e 19enni che arrivano dal serbatoio del settore giovanile”.

L’obiettivo resta però quello di tornare in alto…

“Il mio sogno è quello di arrivare più in alto possibile, anche in Serie A. L’ho fatto da calciatore e voglio provare a riuscirci anche da allenatore. So che è un percorso difficile e complicato ma è giusto provarci, l’intento è quello”.

Mister qual è il tuo credo calcistico e quale il modulo preferito?

“Il modulo 4-3-3, all’attacco ma con equilibrio. I moduli però sono relativi: sono concetto, abnegazione e atteggiamento che fanno la differenza in campo”.

C’è un allenatore a cui ti ispiri?

“Ne ho avuti diversi nella mia carriera, da ognuno di loro prendo qualcosa mettendoci del mio: Sonetti, Prandelli, Ventura, Boskov, Guidolin e Bortolo Mutti, ognuno di loro aveva il loro modo di affrontare le cose e ho imparato qualcosa da ognuno di loro”.

Hai giocato diverse annate in Sicilia, sei stato però assoluto protagonista di un’epoca d’oro dell’isola con tre squadre in Serie A, Palermo, Messina e Catania. Come vedi questo momento di declino del calcio siciliano?

“La Sicilia ha un potenziale pazzesco, con organizzazione e programmazione si può tornare a grandi livelli perché la Sicilia merita la massima serie. Spero che Messina, Catania e Palermo possano tornare al più presto nel calcio che conta”.

Qual è il tuo più bel ricordo con la maglia del Messina che hai indossato per due volte e per cinque anni?

“Ce ne sono davvero tanti, abbiamo superato tanti record, siamo entrati nella storia andando in Serie A dopo cinquant’anni, io ho il primato di gol in A con la maglia giallorossa…Chiaro però che la promozione in A, la partita col Como, l’attesa, la festa del dopo partita, una città in visibilio, sono emozioni indimenticabili e spero che siano di buon auspicio per il futuro di una piazza che non sta vivendo momenti semplici”.

Che ricordi hai di Zamparini, presidente con cui hai lavorato diverse volte nella tua carriera, da Venezia a Palermo?

“Personalmente non posso che parlare bene di quest’uomo, ha sacrificato tanto del suo patrimonio per il calcio, l’ha fatto sia a Venezia che a Palermo portando i rosanero nel calcio vero. Poi per alcune vicissitudini che non sono andate per come lui voleva e sperava, oggi qualcuno ne ha un’opionione diversa ma ha dato tanto al Palermo. È una persona estramamente intelligente, c’è una frase che mi rimane in mente della sua persona: quando andavamo a discutere un contratto, lui nominava sempre l’articolo quinto, ‘chi ha i soldi in mano, ha vinto’ (ride ndr). Era difficile fare una trattativa con lui ma ha fatto la fortuna di molti giocatori”.

Chissà un giorno magari ti ritroveremo ad allenare in Sicilia…

“Il sud ma la Sicilia in particolare è stata una tappa fondamentale nella mia carriera da calciatore e non mi dispiacerebbe ritornare come allenatore. Ricordo che a Messina (allenatore 2015/2016), con una squadra costruita tutta di giovani, abbiamo fatto grandi risultati e portato allo stadio 20 mila spettatori…”.

Published by
Damiani Vittorio